Pietro NENNI - Deputato Opposizione
II Legislatura - Assemblea n. 276 - seduta del 23-03-1955
Bilancio del ministero della pubblica istruzione
1955 - Governo Zoli - Legislatura n. 2 - Seduta n. 650
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

fra le tante operazioni di cui si parla e si scrive in questi tempi, mi pare che si compia stamane alla Camera l' « operazione petrolio » . molte cose cominciano in Italia a sentire un certo odore di petrolio, e si poteva sperare — o almeno io avevo sperato — che il presidente del Consiglio avesse la delicatezza di non attirare, su una maggioranza che lo subisce e lo ama così poco, il sospetto che oggi si accompagna inevitabilmente a tutte le questioni che hanno attinenza col problema che ci occupa. non è dubbio che, più andremo avanti nel dibattito (ed andremo avanti, statene sicuri), più ci sentiremo avvolti — nostro malgrado — in una certa atmosfera iraniana: oggi è quella delle seduzioni e mi auguro non ci investa mai quella, tragica, in cui il paese al quale mi riferisco è stato avvolto di recente. per parte nostra noi troviamo straordinario l' atteggiamento del Governo. anche senza volerlo, noi gli avevamo offerto una posizione di forza nel momento in cui è, al pari di tutta la classe dirigente italiana, oggetto di pressioni che si fanno sempre più insistenti e pesanti. il presidente del Consiglio respinge la opportunità che gli avevamo offerto, e lo fa in nome della più stramba delle concezioni dell' autorità del Governo e dello Stato; lo fa con la grinta abituale dei bevitori di aceto, i quali del resto in questo momento per indisponenti che siano sono meno pericolosi dei bevitori di petrolio. mi consenta il collega onorevole Moro di considerare straordinario anche l' atteggiamento del gruppo della Democrazia Cristiana , il quale va elaborando sulla questione petrolifera una politica che ha certamente molti punti di contatto con quella che noi difendiamo, senza tuttavia trarre le conseguenze delle premesse. intanto, onorevole Moro, debbo disilluderla su di un punto. sappiamo perfettamente che dietro un problema come quello di cui stiamo discutendo vi è un fondo politico che non abbiamo nascosto e non vogliamo nascondere; sappiamo che dietro il problema della cartellizzazione o scartellizzazione del petrolio italiano si determineranno nel paese situazioni politiche probabilmente del tutto diverse da quelle che hanno retto fino ad oggi la direzione dello Stato. perché l' iniziativa di discutere tale problema, alla vigilia del viaggio del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri il Washington, non è stata presa dalla maggioranza? perché tale iniziativa non l' ha presa il ministero? dove esiste un parlamento il quale consenta che, di fronte ad una pressione come quella che in questo momento si esercita sui pubblici poteri. onorevole Scelba, la sua interruzione significa che ella non ha ascoltato in discussione che si è svolta a Montecitorio, e così non ha letto quanto si è scritto e neppure l' intervista che l' ambasciatore degli USA ha concesso ad un giornale italiano, svolgendo argomenti non certo diversi dalle conversazioni che ha avuto con lei. in secondo luogo le facevo osservare che ella dimostra di considerare l' intelligenza del Parlamento italiano al di sotto di quella che è, se ritiene, che si possa porre il problema dello sfruttamento di nuove risorse endogene senza che gli avvoltoi del monopolio internazionale del petrolio calino sul paese. tornando all' argomento dirò all' onorevole Moro che vi era un modo per togliere — se si voleva — all' iniziativa che abbiamo preso il carattere di opposizione inerente alla personalità del nostro gruppo. bastava per questo trasferire in una diversa mozione taluni dei propositi e delle idee testé enunciati come propositi ed idee del gruppo della Democrazia Cristiana . noi una simile mozione l' avremmo votata, perché badiamo alle cose più che alla persona o al gruppo che si fa interprete di un determinato indirizzo. ma, onorevoli colleghi , se io ho preso la parola per dichiarazione di voto è solo per trarre una prima affrettata conclusione dal presente dibattito: l' operazione petrolio già delinea i termini di una operazione politica di destra, che probabilmente non andrà molto lontano, ma che deve essere sottolineata. l' onorevole Scelba ha perduto i voti del gruppo repubblicano, senonché il naviglio di piccolo cabotaggio laurino è già pronto a colmare la breccia aperta nella maggioranza. e v' è, onorevoli colleghi , qualche cosa di più: noi abbiamo oggi sotto gli occhi una situazione piena di interesse. abbiamo una maggioranza il cui voto è in questo momento coartato dal Governo. abbiamo una opposizione di destra che attesta con la propria astensione (non potendolo ancora fare col voto favorevole) come sul fondo del problema petrolifero essa sia pronta a correre in appoggio a Scelba o a un qualsiasi governo il quale apra una breccia ai monopoli interni ed ai monopoli stranieri facilitando il loro tentativo di accaparrarsi il petrolio italiano. ebbene, onorevoli colleghi , noi socialisti non possiamo che essere molto sodisfatti di aver suscitato il presente dibattito. è chiaro che le nostre preoccupazioni non sono quelle del ministero. l' onorevole Scelba pensa al titolo dei giornali di questa sera e al titolo dei giornali di New York . noi pensiamo alla questione in sé, pensiamo al problema del petrolio. e v' è, da parte vostra, colleghi della maggioranza, difetto di accortezza, quando, dopo averci ceduto l' altro giorno, nella questione della riforma dei patti agrari , l' esclusiva (alla quale in verità non aspiravamo) della difesa dei contadini, ci abbandonate nella questione del petrolio l' esclusiva della difesa dell' azienda di Stato contro i monopoli interni e il cartello internazionale. voi ci create così un piedistallo dall' alto del quale possiamo valutare con molta serenità il risultato di un voto di fiducia in più o in meno alla cigolante carretta di questo ministero.