Ugo LA MALFA - Deputato Opposizione
II Legislatura - Assemblea n. 276 - seduta del 23-03-1955
Misure urgenti per contrastare la crisi economica in atto
1955 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 300
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , premetto che noi repubblicani siamo contrari allo spirito e alla forma in cui è stata redatta la mozione Foa. noi non crediamo che si possa invitare il Governo « a non pregiudicare in alcun modo, nelle trattative con gli USA dell' America del Nord , la piena disponibilità ed autonomia dell' Italia sui giacimenti petroliferi del sottosuolo » . noi non lo crediamo perché, per l' onore stesso di questo paese, conserviamo l' illusione che qualsiasi governo italiano , da qualsiasi settore della Camera provenga, non possa e non debba pregiudicare in alcun modo, in trattative internazionali, la disponibilità e l' autonomia di beni che all' Italia appartengono. non ci sembra che appartenga al miglior costume democratico e parlamentare impostare così i problemi, soprattutto alla vigilia di trattative internazionali che impegnano il paese. da questo punto di vista dobbiamo dare ragione al presidente del Consiglio quando egli afferma che « la materia non si presta alla stipulazione di convenzioni intergovernative, che il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri non sono abilitati a sottoscrivere obbligazioni di competenza privata o che la legislazione interna dello Stato riserva esclusivamente alla competenza di determinati dicasteri » . cioè ci pare che effettivamente il presidente del Consiglio abbia rilevato un aspetto pregiudiziale e, in certo senso, offensivo della mozione Foa, che poteva essere risparmiato. d' altra parte, poiché, di inciso, alcuni onorevoli colleghi dei settori di destra hanno voluto introdurre in questa discussione problemi tutt' affatto differenti di politica estera , noi non vediamo perché si debba confondere il problema che stiamo esaminando con quello dell' Ueo o con quello della solidarietà occidentale. per quanto ci consta, questo sforzo di solidarietà occidentale appartiene a paesi che hanno profonde tradizioni democratiche e le hanno conservate, sia in tempi facili sia in tempi difficili. ecco perché noi intendiamo distinguere il problema della integrazione europea e della solidarietà atlantica da qualsiasi altro problema. agli onorevoli colleghi della destra devo pure ricordare che la lotta contro i monopoli privati, e soprattutto contro i monopoli petrolieri, è stata condotta anche dagli USA e da tutti i paesi che hanno in cuore la tutela dei diritti della collettività contro il prepotere degli interessi privati. in altri termini quello della integrazione europea e della solidarietà atlantica e quello del petrolio sono problemi che vanno trattati in sede diversa e non vanno confusi. detto questo, ci sarebbe facile trarre le conclusioni in sede di politica estera e con riguardo alla missione che il Governo intraprende. tuttavia, con rincrescimento abbiamo constatato che il presidente del Consiglio ha voluto complicare quella che poteva essere una visione sicura e chiara del problema con considerazioni di indirizzo e di politica interna che, a nostro giudizio, potevano essere risparmiate in questa occasione. sappiamo che vi è dinanzi al Parlamento un disegno di legge presentato dal precedente Governo e fatto proprio dall' attuale. quindi la responsabilità di questo Governo è già impegnata in una certa direzione. i colleghi sanno che noi non condividiamo l' indirizzo del disegno di legge ed abbiamo sostenuto in Commissione una battaglia per introdurre in esso emendamenti, ritenendo che si tratti di un testo da rivedere profondamente, anche perché presentato in altri tempi. abbiamo cercato, attraverso gli emendamenti, di tutelare nettamente l' interesse della collettività contro i monopoli privati che, in attività di questo genere, sono facili a costituirsi. abbiamo anzi fatto sapere al Governo la nostra opinione a questo proposito, e abbiamo ripetutamente precisato il nostro pensiero circa i rapporti che devono esistere fra l' azienda di Stato e la libera iniziativa, che noi accettiamo quando la libera iniziativa sia effettivamente garantita, e soprattutto fra l' azienda di Stato e possibili gruppi monopolistici privati. abbiamo anche detto che noi siamo favorevoli a più rigidi controlli sull' azienda di Stato , affinché essa adempia esattamente ai compiti che le sono devoluti. ma quello che ci ha impressionato, da alcune dichiarazioni che sono state fatte qui, è l' atteggiamento pregiudiziale che si ha verso l' azienda di Stato , come se tale azienda non cercasse di tutelare interessi collettivi, ma fosse soltanto diretta a tutelare interessi privati come avviene per qualsiasi monopolio. mi pare che, in questa discussione, siano stati introdotti motivi di politica economica interna che noi non possiamo accettare e sui quali continueremo la nostra battaglia. e poiché — come dicevo la seconda parte del discorso del presidente del Consiglio , annunciante direttive sia pure generiche, si inquadra, a nostro avviso, nello spirito del disegno di legge che è già dinanzi al Parlamento, e che noi intendiamo con tutte le forze modificare, se non possiamo votare per la mozione Foa, di cui non condividiamo l' impostazione, non possiamo, ugualmente, accettare le linee di politica economica sui petroli che il presidente del Consiglio ha, sia pure sommariamente, tracciato sulla scia del disegno di legge attualmente all' esame della Camera. in queste condizioni, noi ci asteniamo dal voto. naturalmente, nell' interesse del paese, facciamo al presidente del Consiglio i migliori auguri per il suo viaggio.