Aldo MORO - Deputato Opposizione
II Legislatura - Assemblea n. 17 - seduta del 24-08-1953
Misure di razionalizzazione della finanza pubblica
1953 - Governo Dini - Legislatura n. 12 - Seduta n. 302
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , farò solo brevi osservazioni per spiegare il voto favorevole che il gruppo democristiano darà al Governo costituito dall' onorevole Pella. credo che non si possa intendere il nostro atteggiamento in questo particolare momento politico se non si tiene presente quello che è accaduto in questa lunga crisi che trova ora la sua conclusione. non intendo naturalmente in alcuni modo toccare il fondo della situazione politica attuale, perché ritengo che il dialogo fra le forze politiche sia tuttora in corso ; tanto meno ho intenzione di fare in alcun modo della polemica con gli altri partiti. desidero solo dire che questa lunga crisi non è stata inutile e che le settimane occupate nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi nata dopo le elezioni del 7 giugno non sono state senza una giustificazione. desidero sottolineare lo sforzo, meritorio credo, che il nostro partito ha compiuto in questo periodo per salvaguardare nell' interesse del paese la linea politica della Democrazia Cristiana , quella linea politica che è stata detta di centro e che non corrisponde già ad uno schematismo di comodo dell' Assemblea, ma ad una esigenza sostanziale di equilibrio e di sintesi nella vita politica italiana . noi in questo periodo abbiamo fatto uno sforzo per serbarci fedeli a questa linea politica. abbiamo fatto questo sforzo di fronte ad alcune incertezze sorte nel clima postelettorale nell' ambito di determinati partiti; incertezze che certo hanno creato difficoltà sul nostro cammino. abbiamo compiuto questo sforzo di fedeltà di fronte a fermenti nuovi introdotti dal fenomeno della consultazione elettorale nell' ambito del nostro schieramento politico: nuovi fermenti che per altro non sono ancora giunti a maturazioni. abbiamo agito in questo periodo con un estremo scrupolo, con un' estrema cautela, evitando ogni improvvisazione, cercando di non far nulla che potesse escludere fecondi svolgimenti nella vita politica italiana . forse questo atteggiamento sereno e responsabile della Democrazia Cristiana non è stato sufficientemente compreso; ma io ritengo che questa nostra linea di condotta debba essere rivendicata in questo momento, perché noi crediamo in questo modo di aver servito gli interessi del paese. ora se un serio chiarimento della situazione politica italiana non è ancora intervenuto malgrado queste faticose settimane di crisi, è giusto che questo dialogo fra le forze politiche alla ricerca di un nuovo equilibrio continui, in modo che si giunga alla decisione migliore, nel modo più serio e meditato, nell' interesse del paese. intanto, mentre questo dialogo continua, com' è giusto, si sono fatte ogni giorno più vive quelle urgenze di ordine amministrativo le quali evidentemente dovevano trovare il loro sodisfacimento. come conciliare questa opportunità, che non fossero pregiudicate possibili utili soluzioni, con la esigenza avvertita dal paese di avere finalmente un Governo che potesse risolvere i gravi problemi rimasti in sospeso in questa lunga stasi della nostra vita politica e amministrativa? ebbene, con la formazione del Governo dell' onorevole Pella è stata offerta la possibilità di conciliare queste due esigenze. perciò, la decisione dalla quale è nato l' incarico affidato all' onorevole Pella è stata una decisione altamente responsabile e corrispondente effettivamente agli interessi del paese. noi siamo grati all' onorevole Pella di avere assunto con coraggio e decisione il difficile compito di governare il paese in questo momento, non interrompendo, anzi dirci facilitando, con la stessa presenza di un Governo responsabile atto a risolvere gli attuali fondamentali problemi della convivenza sociale, quel dialogo difficile ma costruttivo di cui parlavamo. si è parlato di un Governo amministrativo o di un Governo di transizione, e lo stesso onorevole Pella ha voluto in certo modo sottolineare questa caratterizzazione. ma io dico innanzitutto che ogni governo è per sua natura un governo politico, un Governo che sulla base di determinate idee orientatrici risolve i problemi della convivenza nell' ambito della società politica e nei modi propri di essa. e occorre che un Governo, il quale può trovarsi di fronte a determinate urgenze, a problemi di notevole gravità, abbia tutto il prestigio, tutta l' autorità che sono necessari per assolvere al proprio compito. e in questo senso io direi che più che di un Governo amministrativo si deve semmai parlare di un Governo che si propone prevalentemente di sodisfare alle urgenze immediate di ordine amministrativo. il Governo deve avere il prestigio che ad esso deriva dalla fiducia che il Parlamento gli accorda; e non esiste propriamente una fiducia limitata, condizionata: esiste la fiducia del Parlamento; e quando il Governo è stato investito di questa fiducia esso si muove con tutta l' autorità ed il prestigio che sono necessari per assolvere il suo compito nei confronti della collettività nazionale. in che senso si può dire che non sia politico propriamente il Governo costituito dall' onorevole Pella? nel senso cui accennavo innanzi, cioè nel senso che esso non comporta in atto una scelta politica che sia netta, che sia decisa, che sia definitiva, perché questa scelta viene riservata alla conclusione di questo dialogo delle forze politico che è stato inaugurato, che deve essere continuato, che deve essere — come spero — concluso felicemente. il Governo dell' onorevole Pella quindi non si fonda su una maggioranza organica e netta; si fonda su una maggioranza sensibile alle esigenze che vengono prospettate di volta in volta, che si raccoglie di fronte ai concreti problemi che il Governo deve affrontare e che appaiono maturi nella coscienza del Parlamento e del paese. la costituzione del Governo dell' onorevole Pella è quindi una richiesta a tutti gli uomini di buona volontà affinché essi diano una mano per risolvere i problemi urgenti che angustiano il paese; e noi vogliamo essere i primi tra questi uomini di buona volontà ad offrire una mano, cioè a dare il nostro cordiale appoggio all' onorevole Pella affinché egli possa condurre degnamente e fecondamente a termine la sua fatica. perciò le diciamo onorevole Pella, che noi accettiamo il suo programma di Governo , che ci pare rifletta le esigenze fondamentali, elementari del nostro popolo sul piano politico ed amministrativo. noi accettiamo l' idea viva e costruttiva del progresso sociale , della giustizia che deve essere realizzata nell' ordine della società, nel rispetto della legge, secondo le ragioni ed i modi propri della democrazia. noi desideriamo l' intesa e la pace tra i popoli, quella intesa e quella pace che si attuano nel rispetto della dignità nazionale e salvando quelle supreme ragioni ideali che sono preposte alla vita del nostro popolo nella civiltà. onorevoli colleghi , la Democrazia Cristiana ha fatto il suo dovere ancora una volta in questa circostanza: essa ha offerto per la soluzione governativa che ci viene presentata in questo momento l' opera ed il prestigio di uno dei suoi uomini migliori, ha offerto la sua capacità di ordine politico ed amministrativo, la sua esperienza di lunghi anni di Governo. essa quindi accetta di portare un peso notevole di responsabilità per quanto riguarda l' opera che questo Governo sta per intraprendere. la Democrazia Cristiana nel fare ciò si è posta su un piano di serenità e di superiore obiettività in quanto, costituendo essa per la maggior parte questo Governo, ha creduto tuttavia di doversi in certo modo spersonalizzare per permettere al Governo stesso di essere espressione di una maggioranza più vasta. quindi in questo Governo non vi è tutta la Democrazia Cristiana , ma cionondimeno la Democrazia Cristiana in esso è impegnata pienamente, in quanto costituisce la piattaforma sulla quale il Governo dell' onorevole Pella, con le finalità caratteristiche che abbiamo enunciato, può posare con sicurezza in questo momento. ma la Democrazia Cristiana — ripeto — non è tutta qui, proprio perché vi è nel paese e nel Parlamento quel dialogo cui è stato accennato, proprio perché nel Parlamento e nel paese vi sono delle forze politiche vive ed operanti che si devono svolgere. in questo senso la Democrazia Cristiana fa il suo dovere. dando un Governo al paese, interpreta la volontà dei suoi elettori; ma essa resta una forza viva ed operante nella vita politica italiana che vuole approfondire il suo contenuto ideale, ravvivare la sua capacità di interpretazione e di rappresentanza di interessi e di ideali del nostro popolo, nella certezza di servire così a chiarire e indirizzare nel modo più umano e fecondo la vita politica del nostro paese. questo è il nostro compito come partito. ed intanto onorevole Pella, noi le diamo il nostro appoggio con tutta cordialità e con tutto impegno e le rivolgiamo l' augurio di un fecondo lavoro nell' interesse del paese.