Ugo LA MALFA - Deputato Opposizione
II Legislatura - Assemblea n. 16 - seduta del 23-08-1953
Modifiche agli articoli della Costituzione, in materia di soppressione delle province
1953 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 231
  • Attività legislativa

onorevoli colleghi , l' ordine del giorno presentato dal collega Martino e da me richiama ancora una volta l' attenzione della Camera sul problema di Trieste ed invita il nuovo Governo a tutelare inflessibilmente i diritti italiani sul Territorio Libero . intendiamo in quest' ordine del giorno che non sia in discussione il destino italiano della città di Trieste e della zona A : a noi pare che gli atti diplomatici finora compiuti ci possano tranquillizzare sulla sorte della città di Trieste. la nostra attenzione va ad altre zone etniche, e soprattutto alla zona B ed alla situazione che in quella zona il governo jugoslavo ha creato. abbiamo ripetutamente detto in questa Aula — noi rappresentanti dei partiti che hanno aderito pienamente alla politica atlantica ed europeistica — che il significato finale di questa politica sarà da noi fissato attraverso quello che sarà il destino di questi territori italiani. è per questo che ancora una volta invitiamo l' onorevole presidente del Consiglio a condurre un' energica azione internazionale per la tutela dei nostri diritti. tuttavia, nel presentare quest' ordine del giorno il collega Martino ed io, a nome dei partiti che rappresentiamo, non abbiamo potuto non rilevare che il problema di Trieste e delle terre italiane è diventato estremamente difficile e che esso si trascina penosamente da alcuni anni non per responsabilità politica e storica della democrazia, che è subentrata alla sconfitta del fascismo. noi, cioè, abbiamo inteso ancora una volta affermare che la democrazia, seguita alla guerra di liberazione, si è trovata di fronte ad una situazione internazionale dell' Italia che peggiore e più fallimentare non poteva essere! perché, onorevoli colleghi , tutti gli italiani devono essere concordi nel rivendicare il diritto all' applicazione del principio etnico per riavere le terre italiane. ma, quando questa rivendicazione può diventare oggetto di speculazione politica e di accusa ai partiti democratici e quando su questo problema che angoscia l' animo del popolo italiano si vuole creare una piattaforma, noi abbiamo il dovere di stabilire l' ordine delle responsabilità politiche e storiche, noi abbiamo il dovere di stabilire che queste terre italiane furono conquistate con una guerra e con il sangue italiano. onorevoli colleghi , io spero che tutta la Camera sia d' accordo con me nella constatazione di una responsabilità di ordine storico e politico indubitabile. d' altra parte, se i colleghi dell' estrema destra insistono, io devo dire che non solo attraverso la guerra essi hanno privato l' Italia di terre italiane conquistate a duro prezzo di sangue, ma che le hanno addirittura cedute. la verità è che il destino di un popolo e della sua unità territoriale dev' essere tutelato con estremo senso di responsabilità . non si possono barattare conquiste di generazioni attraverso atti di irresponsabilità come quelli che noi abbiamo visto durante il ventennio e come conclusione del ventennio. questa è la vera responsabilità, e questo — io sono sicuro — è il processo che gli italiani che soffrono di un dominio straniero fanno. non vi sarà italiano finito sotto un Governo di stranieri che possa imputare a noi questa sua dolorosa fine, onorevoli colleghi dell' estrema destra . a noi è stato assegnato il compito di ricostruire l' Italia e di portarla a dignità internazionale. ed è perché si prosegua su questa via che ho presentato, col collega Martino, l' ordine del giorno .