Alcide DE GASPERI - Deputato Opposizione
I Legislatura - Assemblea n. 724 - seduta del 31-07-1951
1951 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 5
  • Comunicazioni del governo

mi onoro informare la Camera che il presidente della Repubblica , con decreti in data 19 luglio 1951, ha accettato le dimissioni da me presentate anche a nome dei ministri segretari di Stato e ha, altresì, accettato le dimissioni dalla carica rassegnate dai sottosegretari di Stato. con altro decreto in pari data il presidente della Repubblica mi ha incaricato di comporre il ministero. in relazione a tale incarico, con decreto in data odierna, il presidente della Repubblica mi ha nominato presidente del Consiglio dei ministri e ministro segretario di Stato per gli affari esteri e ad interim per l' Africa italiana ; con altro decreto in pari data, su mia proposta, ha nominato: l' onorevole avvocato Attilio Piccioni, deputato al Parlamento, ministro segretario di Stato senza portafoglio, vicepresidente del Consiglio dei ministri ; l' onorevole dottore Carlo Sforza, senatore della Repubblica, ministro segretario di Stato senza portafoglio; l' onorevole avvocato Mario Scelba, deputato al Parlamento, ministro segretario di Stato per l' Interno; l' onorevole avvocato Adone Zoli, senatore della Repubblica, ministro segretario di Stato per la grazia e la giustizia; l' onorevole dottore professore Giuseppe Pella, deputato al Parlamento, ministro segretario di Stato per il bilancio; l' onorevole avvocato professore Ezio Vanoni, senatore della Repubblica, ministro segretario di Stato per le Finanze e ad interim per il Tesoro; l' onorevole avvocato Randolfo Pacciardi, deputato al Parlamento, ministro segretario di Stato per la difesa; l' onorevole avvocato professore Antonio Segni, deputato al Parlamento, ministro segretario di Stato per la pubblica istruzione ; l' onorevole dottore Salvatore Aldisio, senatore della Repubblica, ministro segretario di Stato per i lavori pubblici ; l' onorevole dottore professore Amintore Fanfani, deputato al Parlamento, ministro segretario di Stato per l' agricoltura e le foreste; l' onorevole Pietro Malvestiti, deputato ai Parlamento, ministro segretario di Stato per i trasporti; l' onorevole avvocato Giuseppe Spataro, deputato al Parlamento, ministro segretario di Stato per le Poste e le Telecomunicazioni; l' onorevole dottore Pietro Campilli, deputato al Parlamento, ministro segretario di Stato per l' industria ed il commercio; l' onorevole avvocato Leopoldo Rubinacci, senatore della Repubblica, ministro segretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale ; l' onorevole dottore Ugo La Malfa , deputato al Parlamento, ministro segretario di Stato per il commercio con l' estero; l' onorevole avvocato Paolo Cappa, senatore della Repubblica, ministro segretario di Stato per la Marina mercantile . mi onoro altresì informare la Camera che il presidente della Repubblica , con decreto in data 26 luglio 1951, su mia proposta, sentito il Consiglio dei ministri , ha nominato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri , con le funzioni di segretario del Consiglio stesso, l' onorevole dottor Giulio Andreotti, deputato al Parlamento. con altro decreto in data 27 luglio 1951 il presidente della Repubblica , su mia proposta, sentito il Consiglio dei ministri , ha nominato sottosegretari di Stato per: la Presidenza del Consiglio dei ministri : gli onorevoli dottor professor Edoardo Angelo Martino, avvocato Giorgio Tupini e avvocato professor Roberto Lucifredi, deputati al Parlamento; gli affari esteri : gli onorevoli dottor professor Paolo Emilio Taviani e professor Francesco Maria Dominedò, deputati al Parlamento; l' Interno: l' onorevole avvocato Teodoro Bubbio, senatore della Repubblica; l' Africa italiana : l' onorevole avvocato Giuseppe Brusasca, deputato al Parlamento; la Grazia e la giustizia: l' onorevole avvocato professor Egidio Tosato, deputato al Parlamento; il Bilancio: gli onorevoli avvocato Ennio Avanzini e, professor Tommaso Zerbi, deputati al Parlamento; il Tesoro: gli onorevoli avvocato Silvio Gava, senatore della Repubblica, Mario Martinelli, deputato al Parlamento, avvocato Tiziano Tessitori, senatore della Repubblica e avvocato Gennaro Cassiani, deputato al Parlamento; le Finanze: gli onorevoli avvocato Edgardo Castelli e avvocato Gesumino Mastino , deputati al Parlamento; la Difesa: gli onorevoli avvocato Silvano Baresi, deputato al Parlamento, avvocato Onofrio Jannuzzi e avvocato Enrico Malintoppi, senatori della Repubblica; la pubblica istruzione : gli onorevoli avvocato Carlo Vischia, senatore della Repubblica e professor Raffaele Resta, deputato al Parlamento; i lavori pubblici : l' onorevole ingegner Ludovico Camangi, deputato al Parlamento; l' Agricoltura e le foreste: gli onorevoli dottor professor Luigi Gui e dottor professor Mariano Rumor, deputati al Parlamento; i Trasporti: gli onorevoli avvocato Bernardo Mattarella , deputato al Parlamento e ingegner professor Basilio Focaccia, senatore della Repubblica; le Poste e le telecomunicazioni: l' onorevole professor Vito Giuseppe Galati, deputato al Parlamento; l' Industria ed il commercio: gli onorevoli ingegner Emilio Battista, senatore della Repubblica, dottor professor Antonio Carcaterra e dottor Angela Maria Guidi Cingolani, deputati al Parlamento; il Lavoro e la previdenza sociale : gli onorevoli professor Rinaldo Del Bo , avvocato Filippo Murdaca, deputati al Parlamento e avvocato Giovan Battista Raja, senatore della Repubblica; il commercio con l' estero: l' onorevole avvocato Lodovico Benvenuti, deputato al Parlamento; la Marina mercantile : l' onorevole avvocato Fernando Tambroni, deputato al Parlamento. credo, onorevoli colleghi , che nessuno, in questo scorcio di lavori, attenda da me una completa esposizione programmatica, anche perché il nuovo gabinetto, per la sua composizione e per sua stessa dichiarazione, fa proprio il patrimonio di idee e di esperienze del gabinetto precedente. mi limiterò, quindi, a tracciare alcune linee o ad accentuare alcuni punti, meritevoli di chiarimento, sia perché hanno relazione coi cambiamenti avvenuti, sia perché sono diventati più attuali. l' Italia, per volontà del Parlamento? per libero consenso della maggioranza del popolo italiano , partecipa alla federazione atlantica delle nazioni democratiche. bisogna consolidare, sviluppare, approfondire questa alleanza che associa il paese al destino della democrazia europea e di quella d' oltremare. si tratta anzitutto dei mezzi di difesa per assicurare la pace: la difesa è supremo bastione dell' indipendenza nazionale; essa esige e giustifica ogni possibile sacrificio per garantirla con forze proprie. ma nell' attuale configurazione politico-militare del mondo, la sicurezza non è raggiungibile se non nel quadro della alleanza e col concorso degli associati. nel proposito dei suoi promotori e nello spirito dei partecipanti, il patto atlantico non è uno schieramento che debba fatalmente portare al conflitto; tutt' altro: esso è inserito nell' organizzazione generale delle Nazioni Unite , che — se tutte le nazioni ad esso associate vorranno — rimane lo strumento più valido per superare i conflitti e arrestare l' aggressione. l' Italia ha atteso finora invano di essere ammessa all' Onu, ove potrebbe unire i suoi sforzi a quanti vogliono pace e sicurezza. ne ha pieno diritto in base al trattato, in confronto al quale non essa, ma i contraenti devono rispondere di inadempienza. ma anche se il trattato non esistesse, esiste una questione di dignità nazionale e di coerenza atlantica, che non fa concepire la sosta dell' Italia sulle soglia dell' Onu, se non come un ingiusto residuo del periodo postbellico che deve essere finalmente eliminato. certo non è la sola contradizione dei rapporti internazionali. la logica intrinseca dell' Alleanza Atlantica e della collaborazione internazionale deve portare alla scomparsa di un trattato che fu concepito e imposto come sanzione di guerra. prendo atto con sodisfazione che tale punto di vista fa dei progressi presso, gli alleati: la diplomazia cercherà le formule; ma la evoluzione storica sospingerà inesorabilmente le cose. io considero che la politica peggiore che potrebbe svolgere il governo italiano sarebbe quella dell' equivoco e dell' abilità manovriera. oggi la politica internazionale è fatta dai popoli e con i popoli e si fonda tutta sulla lealtà e fiducia reciproca. una solidarietà militare per la difesa non può essere dissociata da un senso di comprensione reciproca e da una comune concezione di alcune linee fondamentali della civile convivenza; come non può essere in contrasto consapevole e tendenziale con la politica economica . ecco che il problema europeista e il problema atlantico non devono essere concepiti come qualche cosa di avulso dal problema nazionale italiano, ma come contributo allo sviluppo di esso. il concepire — come taluno fa — ogni sacrificio per le forze militari come un servizio fatto nell' interesse d' altri è semplicemente assurdo, quando si pensi al largo contributo statunitense e alla cooperazione atlantica per la difesa comune. certo l' Italia nella sua povertà postbellica, fatica, forse più che ogni altro popolo, a sodisfare le esigenze della sua difesa, ma non si debbono lasciar dubbi negli italiani e nell' animo degli alleati circa il sincero impegno dell' Italia di fare quanto finanziariamente e socialmente è possibile, per essere nel patto atlantico un socio sicuro e valido. è superfluo aggiungere però che il proposito del Governo deve essere appoggiato da una adesione attiva e vigile ad un tempo dell' opinione pubblica e delle forze democratiche. la democrazia deve sentire e proclamare che questa è la politica sua, politica internazionale che integra e sviluppa la sua politica nazionale fondata sul regime libero e sulla giustizia sociale . le classi popolari, in quanto non siano suggestionate da una propaganda dettata fuori d' Italia, dovranno constatare che le spese militari non arrestano le riforme economico-sociali che sono state iniziate, non rendono impossibili le provvidenze indispensabili e non devono essere riversate sulle spalle dei più deboli. ecco perché, nell' interesse della solidarietà di difesa, deve continuare a svilupparsi una solidarietà di assistenza economica, che gli USA hanno generosamente prestato finora all' Italia e che non dovrà mancare nell' avvenire. ecco perché il senso della solidarietà deve farsi valere anche nel problema della mano d'opera . niente si può improvvisare su tale terreno e lo confermano i sicuri ma lenti progressi che si fanno nell' organizzare l' emigrazione o le difficoltà che incontriamo per ottenere commesse dall' estero — ma ci rifiutiamo di concepire come fatale e irrimediabile l' attuale situazione che dietro un comune schieramento difensivo vi sia in un dato settore il pieno impiego, anzi la sovraoccupazione che include anziani e casalinghe, mentre in qualche altro settore la disoccupazione non solo non possa venir assorbita con i mezzi della collettività nazionale, ma non venga sufficientemente ridotta nemmeno dalla solidarietà internazionale. ecco ancora perché la solidarietà atlantica non può né deve essere in contrasto con un legittimo senso della dignità e del sentimento nazionale. così è che, se da una parte l' Italia riconosce negli amichevoli rapporti coi suoi vicini jugoslavi un fattore di pace e di comune sicurezza, e in tal senso si è espressa ripetutamente negli organismi atlantici, d' altro canto essa non può lasciar dubbi circa i suoi diritti come nazione. gli alleati hanno riconosciuto tali diritti, prima che l' Italia entrasse nel patto atlantico li hanno confermati poi esplicitamente: l' Italia ha il dovere di avvertirli che il mezzo migliore per accrescere intorno alla solidarietà atlantica la sincerità e la fattività delle adesioni è di nulla fare che attenui o sembri ridurre la validità del proposito, da loro così solennemente espresso, e di fare invece ogni sforzo sincero e costante per cooperare ad attuarlo. è con senso di doverosa fraternità verso gli italiani del Territorio Libero , ma anche nell' interesse della solidarietà atlantica, che mi propongo di seguire con particolare intensità gli sviluppi della questione, nella quale sento, come ho, sinceramente, esposto al Senato, che vi sono dei sacrifici che non si possono né chiedere né considerare e degli impegni politico-morali che non si possono né rinnegare né attenuare. si è protestato violentemente contro la decisione del Governo di non facilitare, anzi, per quanto è ad esso possibile, di impedire l' accesso della nostra gioventù al Festival di Berlino-est. devo francamente dire che l' esperienza fatta in materia ci spaventa. in numerose riunioni internazionali si attacca e si ingiuria grossolanamente la democrazia italiana; uomini politici italiani, parlamentari o non, diffamano da radio straniere il regime democratico italiano, attaccano la politica estera del Governo, cioè del Parlamento, vi oppongono una propria direttiva e impegnano la propria azione, reclamando cioè il diritto di fare per loro conto una politica italiana diversa da quella costituzionalmente espressa. crediamo che tali diffamazioni siano intollerabili e che simili interventi non siano leciti ma contrari allo spirito della Costituzione. di qui innanzi il Governo farà perciò quanto può per impedirli ed esaminerà anche di caso in caso la possibilità della pubblica incriminazione. tutti ammettono ormai che certi eccessi e abusi della stampa diffamatrice non vanno confusi con la libertà di critica che è garantita dalla Costituzione e che intendiamo assolutamente rispettare. non a parole. fino ad ora abbiamo lasciato ingiuriare, senza toccare la stampa! nel disegno di legge sulla stampa, che è in stato di avanzata elaborazione, dovremo tener conto delle passate esperienze, considerando che il vilipendio continuo di un regime democratico, che rimanga sistematicamente senza sanzioni e senza difesa, finisce col deprimere innanzi alle coscienze ignare l' autorità dello Stato e con lo spingerle verso sistemi che rinnegano il metodo della libertà. va anche ricordato un dovere di lealtà dei funzionari dello Stato. bisogna che sia manifesto che, se il regime democratico è regime di libertà e in ciò si distingue nettamente dal regime totalitario, esso non è però indifferente alle minacce del comunismo e della reazione, che la sopportazione non vuol dire approvazione, che i funzionari pubblici hanno il dovere di essere leali e di agire lealmente verso lo Stato democratico di cui sono organi che nelle lotte per la conquista della giustizia sociale i lavoratori, gli impiegati, aggrappandosi alle speranze del bolscevismo o alle seduzioni in genere di soluzioni violente, non facilitano, ma accrescono le difficoltà da superare. accogliendo le richieste dei lavoratori liberi il Governo volentieri desidererebbe promuovere e rispettivamente favorire le rappresentanze sindacali libere in organi propulsori della produttività; ma è chiaro che tale auspicabile collaborazione può risultare feconda solo se si sarà d' accordo sulla pregiudiziale, cioè che alla fine il Parlamento costituisce l' autorità arbitrale suprema e che i lavoratori democratici hanno interesse a che il regime democratico non venga sovvertito o debilitato attraverso il rifiuto dei suoi organi esecutivi ad applicare o eseguire le leggi. con tale spirito il Governo presenterà anche il disegno di legge sull' organizzazione sindacale e sull' ordinamento giuridico del lavoro. per gli statali è in elaborazione un provvedimento di rivalutazione, e rispettivamente di miglioramento, delle retribuzioni, con riguardo al costo della vita ed entro i limiti delle possibilità attuali. ho chiesto però frattanto al Senato di approvare le modifiche al codice penale che il Governo ha proposto già il 19 gennaio 1951 e che hanno lo scopo, sia pure nella libertà di sciopero, di escludere i metodi di lotta che costituiscono non astensione dal lavoro. ma, veri atti di sabotaggio alla produzione. circa la XII disposizione transitoria della Costituzione, che proibisce la riorganizzazione in qualsiasi forma del disciolto partito fascista , sta da parecchi mesi dinanzi al Senato un disegno di legge del precedente gabinetto. ho pregato il Senato di voler deliberare in argomento. il Governo considererà con attenzione ogni emendamento proposto. l' essenziale è che si approvino rapidamente misure atte ad impedire una violazione del disposto costituzionale, che escludano cioè manifestazioni di stampa o collettive atte a ricostituire, a mezzo dell' apologia del cessato regime, dei suoi miti e delle sue dottrine, il movimento fascista. so bene che si accuserà il Governo di voler con ciò sbarrare il cammino alle « forze nazionali » . ma è lecito rifiutarsi di ammettere sotto questa generica copertura fascisti e non fascisti della prima e seconda maniera, corporativisti di sinistra e non corporativisti, liberali di destra, monarchici o nazionalisti. quella a cui il Governo sente il dovere di opporsi, con particolari misure, già previste nella Costituzione e dalla legge esistente, è la rinascita del fascismo; e lo fa per il senso di responsabilità che gli deriva dall' esperienza disastrosa del passato e dalla preoccupazione per le presenti libere istituzioni democratiche, che ha l' obbligo di difendere. ben sappiamo che le leggi poco valgono se non sono sorrette dal costume, ed è perciò che rinnovo l' appello ad editori, scrittori e maestri, a quanti sentono o dovrebbero sentire il pericolo che sovrasta, perché assumano francamente, onestamente innanzi alla generazione giovanile le loro responsabilità. né con ciò rinunziamo al proposito di pacificazione, di ricostituire cioè, nel superamento del passato, l' unità morale della nazione spezzata dalla guerra civile . oltre ad un provvedimento per assegni vitalizi ai mutilati ed orfani di caduti della repubblica sociale , sono allo studio provvedimenti per il ripristino delle pensioni normali agli appartenenti alla milizia e alle sue specialità e un provvedimento che consente il riscatto ai fini della pensione del periodo passato dal personale civile nella milizia. la pacificazione non può però, voler dire l' abolizione sic et simpliciter delle leggi eccezionali o una amnistia generale e indiscriminata nei riguardi di individui colpevoli di « atrocità, torture e sevizie ideate ed attuate con metodi e criteri scientifici, di assassini perpetrati nelle segrete delle caserme, di fucilazioni per rappresaglie eseguite su innocenti innocenti » (cito una sentenza della Corte di assise di Parma del 9 aprile 1945), o di « eccidi disumani che portarono a devastazioni e saccheggi, incendi e distruzioni di paesi » (come risulta dalla sentenza del 10 luglio 1947 della Corte di assise di Massa Carrara). tuttavia il Governo intende procedere caso per caso con provvedimenti di clemenza. già 610 sono stati oggetto di tali provvedimenti. dei 506 condannati con sentenza irrevocabile attualmente detenuti, 222 hanno presentato istanza per grazia o per liberazione condizionata, e ciascuna di queste istanze viene vagliata con propositi benevoli di ogni possibile larghezza. si sono già dette le ragioni per le quali, rivedendo durante la crisi l' organismo ministeriale e finanziario nel quadro più vasto dell' economia e ai fini di una maggiore possibilità di coordinamento e di controllo, si è ripreso in esame il vecchio progetto di accentrare alcuni servizi del Tesoro nel ministero del Bilancio . nel corso di tale esame il presente gabinetto si è trovato concorde nel ritenere che al Bilancio debbano passare in un primo tempo ed entro il termine più breve possibile la Ragioneria generale e la presidenza del comitato per il risparmio e il credito. a questi uffici provenienti dal Tesoro si dovrà aggiungere, per evidente opportunità di coordinamento, la presidenza del comitato prezzi: e in tale senso sarà presentato prossimamente un disegno di legge . completeranno poi l' attrezzatura strumentale necessaria, per assolvere ai compiti di controllo e di coordinamento, gli altri uffici e servizi del Tesoro che verranno trasferiti al Bilancio in occasione del riassetto definitivo dell' intero settore finanziario. nel frattempo, il ministro delle Finanze assumerà l' interim del Tesoro se si considera che il titolare del ministero del Bilancio conserva anche la vicepresidenza del CIR e la delegazione dell' OECE, si può concludere che già ora — salvo il migliore assetto organico di cui s' è parlato — il ministro del Bilancio può esercitare quell' intervento coordinatore che è stato sempre invocato nell' interesse del bilancio dello Stato e dell' economia nazionale. è giusto sperare che, liberato dalla responsabilità di altri servizi del Tesoro, egli possa dedicare le sue forze alla tanto auspicata opera di coordinamento e di controllo che gli offrono i poteri della legge istitutiva del ministero del Bilancio e di quella che sarà sottoposta alla approvazione del Parlamento. nell' occasione di questa proposta sistemazione si è naturalmente discusso anche della riforma delle leggi sulla Ragioneria generale dello Stato e sull' amministrazione e contabilità, riforme che vengono invocate soprattutto per semplificare e accelerare l' esecuzione delle leggi. circa la legge sulla contabilità si hanno già le concrete conclusioni della commissione appositamente creata per la Ragioneria generale, il Governo sottoporrà al voto delle Camere le linee direttive che intenderà seguire. premessa questa, doverosa notizia circa la nuova sistemazione dei servizi, credo superfluo, dato il carattere della compagine ministeriale che in questo settore subisce solo degli spostamenti, di fare una nuova: esposizione generale di politica economica , e per i dicasteri della spesa mi rimetto alle esposizioni che faranno alla Camera i singoli ministri illustrando i vari bilanci. un rilievo merita il problema della priorità degli investimenti. basandosi sulle conclusioni di un comitato tecnico presieduto dal ministro Campilli, il CIR ha elaborato un piano di priorità degli investimenti che dovrebbe venir attuato secondo uno schema esecutivo tracciato dal precedente ministro dell' Industria , onorevole Togni. il Governo intende cioè seguire un ordine di priorità nei programmi di investimenti e di produzione, allo scopo di graduarne l' importanza, senza per altro ridurne l' importo complessivo. la formulazione della priorità si è imposta soprattutto per convogliare le risorse interne a destinazioni essenziali e inoltre per adeguare la politica economica alla situazione internazionale, visto che anche i paesi produttori di materie prime e di beni strumentali attuano di già una disciplina delle risorse disponibili. il sistema delle priorità viene determinato considerando contemporaneamente: i consumi civili interni fondamentali; le esigenze della sicurezza; le esigenze delle esportazioni. la maggiore possibile occupazione costituisce il criterio informatore degli obiettivi considerati. per i settori prioritari (agricoltura, fonti di energia , materiali scarsi, esportazione, edilizia non di lusso), è prevista da parte del Governo una azione positiva mediante interventi di carattere generale e specifici. nell' ambito di questo piano verrà presentato un disegno di legge , che per i bilanci futuri impegna in uno stanziamento poliennale 160 miliardi per la ricostruzione ferroviaria e il miglioramento del materiale rotabile; ma già ora lo stanziamento di 16 miliardi, come concorso dello Stato all' ammodernamento delle ferrovie secondarie, approvato dal Senato e presentemente dinanzi alla Camera, rende possibili lavori che raggiungeranno l' ammontare di 26 miliardi. predisposto è anche un piano per la meccanizzazione dell' agricoltura. sui particolari del piano di priorità, e in genere sui provvedimenti atti a ridurre la disoccupazione, il Governo si riserva di presentare proposte concrete alla ripresa dei lavori parlamentari. parte di esse riguarderanno anche l' agricoltura, nel settore della quale il nuovo ministro, oltre l' attuazione delle leggi di riforma agraria della Sila e « stralcio » e lo sviluppo della bonifica, si propone una politica diretta a tutelare e incoraggiare i coltivatori nel benemerito sforzo di utilizzare più razionalmente la terra e di trovare nuovi sbocchi alla produzione agricola nazionale. non c' è bisogno di riaffermare che questa politica di investimenti produttivi sarà gradualmente realizzabile solo se si terrà fermo il valore della moneta e si garantirà il risparmio: punto di partenza questo, che per il presente gabinetto rimane fuori di ogni discussione. ma volgiamo intanto la nostra attenzione al lavoro concreto che potremo fare insieme, discutendo e deliberando il più rapidamente possibile sui disegni che già vi stanno dinanzi e che, licenziati già dal passato Governo e accolti dal presente gabinetto, verranno immediatamente presentati alle Camere. i più importanti sono: la ratifica del, decreto legge che concede anticipazioni sugli appalti e sulle forniture allo Stato, e di quello che finanzia con la valuta dell' ufficio cambi (fino all' importo di 100 miliardi) gli acquisti da parte dello Stato di scorte alimentari e di materie prime (questi due provvedimenti costituiscono un invocato alleggerimento nel settore del credito); l' aumento del fondo di dotazione dell' Iri (Camera); il contributo di 10 miliardi all' Azienda della strada (Camera); la costituzione del comitato ministeriale per il coordinamento delle commesse e delle forniture (Camera); le tre leggi riguardanti la ricerca e la coltivazione degli idrocarburi (metano e petrolio) e la costruzione e l' esercizio degli oleodotti e dei gasdotti (Camera) la spesa di sei miliardi per la costruzione in Napoli di case ultrapopolari (Senato); il completamento del programma navale che prevede la maggiore spesa di otto miliardi e 600 milioni in aggiunta ai 14 miliardi già stanziati con la legge Saragat (Senato); l' autorizzazione alla Cassa Depositi e Prestiti a concedere al ministero delle Poste e delle telecomunicazioni mutui per 30 miliardi che in aggiunta ai 25 già autorizzati lo scorso anno saranno destinati alla ricostruzione e al potenziamento degli impianti e stabilimenti di telecomunicazioni dell' Italia centrale, meridionale e insulare (Camera). tra i disegni che erano già pronti per la presentazione alle Camere prima della crisi ministeriale sono da rilevarsi quelli riguardanti: la spesa di 6 miliardi e mezzo per il completamento del canale « Regina Elena » e per le opere di sbarramento del Ticino; la spesa di 9 miliardi per la costruzione di case popolari e popolarissime a favore dei profughi. (il provvedimento, predisposto dal ministero dell'Interno , oltre a migliorare il trattamento assistenziale, intende dare una soluzione definitiva al grave e complesso problema dei profughi offrendo loro la possibilità di una sistemazione che costituisce la base per il ritorno alla normale attività lavorativa togliendo il profugo dal centro di raccolta; le case saranno costruite a cura dello Stato e con carattere di urgenza e di indifferibilità; inoltre gli istituti autonomi provinciali per le case popolari e l' Unrra-Casas dovranno riservare ai profughi una certa aliquota degli alloggi costruiti); la spesa di 700 milioni per il risanamento dei Sassi di Matera; l' aumento delle pensioni operaie per l' invalidità e vecchiaia (legge, questa, che prevede una nuova e più larga partecipazione dello Stato all' onere finanziario delle pensioni per i lavoratori; la partecipazione dello Stato, che fino ad ora si era limitata alla pur considerevole somma di circa 16 miliardi annui, sale a circa 40 miliardi annui, provvedendo a coprire il 25 per cento del fabbisogno). più noti sono i disegni di legge che occupano da parecchio tempo l' una e l' altra delle Camere, come quelli sulla finanza locale (che è di grande urgenza), la Corte costituzionale , la Pubblica Sicurezza , i contratti agrari, la difesa civile, la repressione del fascismo, il sabotaggio, eccetera; ai quali si è ora aggiunto l' organico e basilare progetto della riforma scolastica elaborato dall' onorevole Gonella. dopo aver deliberato sulle cose più urgenti e dopo un breve riposo, imposto dalla stagione, vi sarà quindi da lavorare duro e forte. questo impegno di fatica e di sacrificio ci è dettato dalla durezza dell' ora che attraversiamo, dalle esigenze del nostro popolo lavoratore, dal dovere che abbiamo tutti di dare per i primi l' esempio di, una maggiore austerità, disciplina e abnegazione virtù che sono oggi le più necessarie per un paese talvolta incline ad abbandonarsi allo scetticismo o all' accensione della fantasia. bisogna che il popolo non dubiti, non disperi delle libere istituzioni democratiche e parlamentari, le quali, pur sempre riformabili e perfettibili, offrono allo sviluppo della nostra civiltà, al nostro modo di vita, al nostro spirito nazionale e al libero sforzo verso la giustizia sociale la forma organizzativa e istituzionale più consona ed adeguata. il Parlamento ha lavorato sodo in questa legislatura; ora bisogna che la sua opera sia compiuta. il Governo è a sua disposizione. abbiamo fatto insieme dei notevoli progressi e del lavoro cospicuo. il paese è sulla via della salvezza: bisogna continuare a camminare col passo risoluto e cadenzato dei montanari. in autunno avremo il primo atto della riforma tributaria , seguirà poi il censimento e verranno quindi le elezioni amministrative . la denuncia dei redditi metterà alla prova il civismo e la morale patriottica del popolo italiano , a cominciare dalle classi più agiate. sarà il punto di partenza per muovere passi più rapidi verso la giustizia fiscale. il censimento rivelerà le forze rinascenti della nazione, mentre le elezioni completeranno il rinnovamento dei comuni. è vano attendere la salvezza dall' accensione bengalica di un mito; è pericoloso sperare in un colpo d' ala che venga da una reazione sentimentale. la salvezza sta nella nostra energia interiore, nella nostra fede nei destini della patria e nella incorruttibile fecondità delle nostre libere istituzioni. l' avvenire della democrazia italiana è sicuro, se alla classe dirigente non verranno meno la speranza, la tenacia dei propositi realizzatori, il senso della sua storia umana e cristiana, la vigilanza della sua coscienza morale.