Palmiro TOGLIATTI - Deputato Opposizione
I Legislatura - Assemblea n. 706 - seduta del 21-06-1951
Sulle conclusioni della Commissione parlamentare sul fenomeno della mafia
1951 - Governo I Craxi - Legislatura n. 9 - Seduta n. 455
  • Attività legislativa

veda, signor presidente , io avevo presentato, come i colleghi sanno, un ordine del giorno con il quale chiedevo che non si passasse alla discussione degli articoli, perché questo disegno di legge rappresenta un inizio di fascistizzazione dello Stato. ho rinunziato poi allo svolgimento di questo ordine del giorno perché mi è parso che dagli interventi che hanno avuto luogo nel dibattito generale e dovuti a colleghi di questa parte della Camera, dagli interventi per lo svolgimento di altri ordini del giorno e in tutto il dibattito nel suo complesso, questo assunto sia stato dimostrato da parte nostra nel modo più ampio. vi è stato poi il discorso veramente notevole del collega onorevole Gullo che questa tesi ha ribadita. ciò fa sì che io possa lasciar da parte — e questo renderà la mia dichiarazione di voto pura e succinta come richiede il regolamento — tutte le considerazioni di ordine giuridico e i particolari e mi concentri invece sugli aspetti politici della legge. però, pure con l' intenzione che è in me di concentrarmi sugli aspetti politici della legge, mi trovo di fronte anch' io alla questione fondamentale che venne posta dal collega Gullo all' inizio della sua controrelazione e cioè che e difficile determinare, anche dopo il dibattito così ampio che ha avuto luogo e anche dopo il discorso cosi remissivamente difensivo pronunciato dal ministro dell'Interno nell' attuale seduta, quale sia il contenuto, la sostanza vera di questa legge. guardarci dalle epidemie? difenderci dai terremoti? salvarci dalle calamità naturali? su questo siamo tutti d' accordo. ma è questo il contenuto vero della legge? ed allora, se è questo, perché quegli squilli quasi di chiamata alla guerra civile con cui si apre la relazione di maggioranza ? perché gli analoghi squilli con cui la legge stessa è stata annunziata dal ministro dell'Interno in quei discorsi che tutti ricordano e commentata in pubblico da altri autorevoli membri del Governo? perché? la nota politica prevalente, quindi, che balza agli occhi di chi studi con imparzialità questa legge è una nota di ipocrisia, che si accompagna al rilievo del passo che con questa legge si compie nella direzione della illegalità costituzionale e quindi di fascistizzazione del nostro Stato. se fossi intervenuto nel dibattito generale, una proposta sola avrei fatto al ministro dell'Interno : giochiamo sinceramente, a carte scoperte! non sono sufficienti le leggi che proteggono o tendono a proteggere la popolazione civile da determinate calamità naturali? rivediamole tutte in pieno! non vi sarà nessuna opposizione da parte di nessuno; daremo noi stessi tutto il contributo che potremo dare a questa revisione, secondo le nostre capacità. ma è questo ciò che voi vi proponete di fare? no, non è questo; perché, se si esamina la legge sotto questo aspetto, ne sono evidenti le lacune. essa non affronta determinati aspetti essenziali della lotta contro le pubbliche calamità, come quello dell' impegno degli enti regionali comunali e provinciali per la difesa della popolazione civile; o come quello del correlativo impegno in questa lotta dei lavoratori organizzati nei sindacati, in questi grandi organismi, che tanta parte hanno nella vita civile e sociale di oggi. neppure una parola di queste e di numerosissime altre questioni analoghe. la realtà è che il problema della difesa dalle calamità pubbliche non è qui affrontato seriamente. la legge non è fatta per questo. la legge è fatta per un altro scopo. la legge parte, in realtà, da una ipotesi o presunzione di guerra civile e, in tale presunzione, detta norme determinate. sostengo però che, anche per questo aspetto, cioè anche come legge che vorrebbe regolare i rapporti fra i cittadini e le autorità in una presunzione di guerra civile la legge è assolutamente inefficace e inefficiente. ma giochiamo sinceramente a carte scoperte! se vi assilla la presunzione della guerra civile , fate da un lato una legge completa nella quale si diano tutte le norme necessarie per difendere i cittadini dalle calamità pubbliche, e poi fate, dall' altra parte, una legge nella quale si regoli il passaggio dallo stato di costituzionalità allo stato di eccezione, di emergenza. se aveste fatto così, le cose sarebbero state chiare, e la discussione avrebbe potuto essere ampia e proficua, per noi e per il paese in entrambi i temi. ma no, in questa legge tutto è confuso! il ministro dell'Interno può parlare un' ora dicendo che si tratta solo di inondazioni, di terremoti e di incendi, ma poi risulta che egli, quando parla del rapporto tra gli articoli 2 e 3 e i successivi, dimentica di leggere un piccolo inciso, e cioè proprio quello dove si affaccia la presunzione di guerra civile . dimenticato questo inciso, è chiaro, tutto assume una diversa configurazione; il problema non è più quello! ci troviamo di fronte, in sostanza, a una mostruosità giuridica, a un ircocervo, a un accoppiamento di cose che non sono della stessa natura, e che dovrebbero essere tenute divise, nell' interesse del paese, ma anche nello stesso interesse vostro. se si dicesse chiaramente quello che si vuole, se non si venissero a chiedere o a cercar di strappare al Parlamento determinate facoltà allegando un pretesto, tutti ne guadagneremmo. e non si tratta del fatto che noi sospettiamo inesistenti intenzioni di adoperare la legge a scopi diversi da quelli dichiarati. non di intenzioni si tratta, ma di esplicite dichiarazioni fatte sia dal relatore di maggioranza , sia dai più autorevoli rappresentanti del Governo. uscite dall' equivoco. dite la verità! il carattere equivoco della legge rimane del resto anche in quella parte di essa che tende a regolare gli stati di emergenza, e rimane nella parte sostanziale e nei suoi aspetti costituzionali. qui ci troviamo infatti di fronte al richiamo a una legge del 1940, che è legge fascista. non entro nella discussione concreta se si possa avere e si abbia qui una reviviscenza legislativa o di che altro si tratti. sostengo che anche la più tecnica delle leggi ha un quadro costituzionale determinato ed è valida e può essere efficace soltanto in quel quadro costituzionale. la legge fascista del 1940, la quale, per entrare in funzione, presume e richiede una dichiarazione del « duce » , capo del fascismo, ha un determinato quadro costituzionale. essa si inquadra nell' assenza di Costituzione che fu propria del periodo fascista, nell' assenza di diritti costituzionali , di libertà democratiche garantite dalla legge, difese dai magistrati, esercitate e rivendicate di continuo dai cittadini. potete voi richiamare in vita una legge sorta in questo quadro costituzionale, e credere che essa possa funzionare oggi, che abbiamo un quadro costituzionale completamente diverso? non potete crederlo, e la legge fascista nel quadro costituzionale odierno non potrà funzionare. si arriva quindi alla conseguenza che lo scopo cui tendete è solo quello di arrivare surrettiziamente a nuove violazioni della legalità costituzionale e a resurrezioni fatali come quella dei volontari per la sicurezza della popolazione civile che ieri erano i militi volontari per la sicurezza nazionale. non è vero, onorevole Scelba, che quella fosse soltanto « milizia di parte » . no, fu la milizia di un partito, che era in pari tempo governo e Stato, cioè precisamente quello cui volete cercare di arrivare oggi. è evidente quindi lo scopo al quale voi tendete; è evidente che, quando avete presentato questa legge, or sono più di sei mesi, avevate davanti a voi una determinata situazione internazionale e, probabilmente, sono state rivolte a voi determinate sollecitazioni di ordine internazionale. era il momento in cui gli USA dichiaravano lo « stato di emergenza » e da parte dei dirigenti degli USA si chiedeva che tutti i paesi atlantici occidentali li seguissero su questa strada « a tamburo battente » . ma quale è la situazione del nostro paese? essa è tale che non consente cose simili, e di qui sorge la contradizione che vizia tutto il provvedimento, e tutta la vostra azione governativa. perché ella, onorevole Scelba, ci ha citato leggi inglesi e paesi di democrazia popolare ? una legge inglese io sono anche disposto ad accettarla, ma ella dia ai cittadini italiani l' habeas corpus di cui godono i cittadini inglesi. una legge romena, ungherese o cecoslovacca io l' accetto sì, l' accetto per l' Italia, ma si faccia in Italia una riforma agraria , come si è fatta in quei paesi, che distrugga qualsiasi potere delle caste feudali nelle campagne; si faccia una riforma industriale che distrugga qualsiasi potere delle caste privilegiate industriali. su questa base sociale e quindi governativa nuova, cioè col potere nelle mani dei lavoratori, è certo che una legge anche dà pieni poteri non può che essere approvata. ma quale è la situazione in cui ci troviamo noi, invece? ci troviamo oggi in Italia in una situazione democratica di natura del tutto particolare. la nostra democrazia ha una impronta sua speciale, perché essa esce dal crollo del fascismo, esce da una guerra imperialista e di aggressione scatenata dalle classi dirigenti borghesi e perduta, che ha portato il paese alla rovina, esce poi da una guerra di redenzione nazionale vinta dalle forze popolari e da una insurrezione popolare vittoriosa. rido quando sento il presidente del Consiglio vantare le libertà che egli concederebbe a questi comunisti, a questi socialisti, a questo popolo! questa è la mosca cocchiera ! queste libertà ce le siamo conquistate noi. voi non entrate affatto in considerazione come forza politica che abbia « concesso » o « conceda » al popolo italiano le odierne libertà. queste libertà il popolo italiano se le è conquistate combattendo, versando il proprio sangue, soffrendo per venti o venticinque anni sotto una tirannide odiosa. voi adesso, col pretesto di essere una maggioranza parlamentare , il che è ben diverso dall' essere una maggioranza costituzionale, cercate di portarcele via una per una queste libertà; vi sforzate in cento modi di limitarle; vorreste sostituire al regime di democrazia che abbiamo sancito nella Costituzione repubblicana un regime opposto, di pressione, di intimidazione, di limite continuo alle libertà dei cittadini da parte di un apparato governativo reazionario. il vostro ideale sarebbe che coloro i quali hanno conquistato la libertà, combattendo nelle prime file contro il fascismo e contro l' invasore straniero, fossero ridotti a quei 200 o 2000, di cui parlava con tono vergognoso da becero il nostro ministro della Difesa circa un anno addietro, i quali dovrebbero andare vagando per il paese, diceva, « con la morte alle spalle » . gentile metafora, che vuol dire che ciascuno di noi dovrebbe andare in giro con un Pallante assassino dietro la schiena, agli ordini del Sim, probabilmente, o sotto la protezione del ministro della Difesa . questo è il vostro ideale. così il presidente del Consiglio , nel suo ultimo discorso, dice di volere una vittoria elettorale « definitiva » . ma che cosa vuol dire? tale che permetta di sopprimere la Costituzione repubblicana? tale che permetta di sopprimere gli altri partiti? tale che permetta di fare quello che si sta facendo in America, dove si nega alla classe operaia di avere un partito di avanguardia, che lotti per il socialismo e il comunismo? è a questo che voi volete arrivare? se è a questo che volete arrivare, non ho altro che da dirvi, concludendo, se non che non ci arriverete mai, vana, miserevole, è tutta questa vostra polemica per dimostrare che noi diremmo ai lavoratori di non difendere la patria. proprio noi, che siamo coloro che hanno insegnato il patriottismo alla classe operaia ! onorevole Pacciardi, ella che è responsabile, oggi, della difesa del nostro paese, dovrebbe sentirsi responsabile prima di tutto dell' unità del paese. ella dovrebbe dunque salutare il fatto che da parte nostra si dichiari che i lavoratori difenderanno la patria contro l' aggressore, e non andare contorcendo la verità per tentar di dimostrare che noi diremmo l' opposto. ma noi, in pari tempo, rivendichiamo una politica di pace, mentre voi fate una politica che fa diventare l' Italia strumento di aggressione contro l' Unione Sovietica , contro altri paesi pacifici, al servizio dell' imperialismo americano. in tutto ciò questa legge non è che un episodio. non so per quanto tempo ancora ne discuteremo. ignoro quale sorte potrà avere davanti all' altro ramo del Parlamento. ma dal dibattito sopra questa legge sono emerse oramai due posizioni fondamentali. una di difesa e richiesta di applicazione della Costituzione e di lotta per riuscire a ottenere che, sulla base della Costituzione repubblicana, si realizzi l' unità di tutto il popolo e prima di tutto delle forze del lavoro . un' altra, la posizione vostra, che nemmeno osate difendere a viso aperto, perché ve ne vergognate, e che consiste nel preparare nuove violazioni della Costituzione e una scissione sempre più profonda del paese. con questa legge volete far risorgere vecchi e vergognosi istituti fascisti; volete richiamare in vita vecchie leggi del regime delle camicie nere , e motivate tutto ciò con l' argomento che noi non vorremmo difendere la patria da una aggressione straniera, argomento che voi stessi sapete falso, e che adoperate per scindere sempre più profondamente le forze del paese, nel momento in cui tutti dovrebbero lavorare per unirle. queste sono le due posizioni che emergono dal dibattito su questa legge e sulle quali sono stati ieri chiamati a pronunciarsi, e ancora lo saranno, i cittadini italiani. io sono sicuro, qualunque possa essere la sorte di questa legge, qualunque sia l' uso che voi cerchiate di farne, che le forze sane della nazione saranno, nei momenti decisivi, sulla posizione che noi proclamiamo, che noi difendiamo, e contro la posizione vostra, che è antidemocratica, di discordia civile, di violazione della Costituzione repubblicana.