Pietro NENNI - Deputato Opposizione
I Legislatura - Assemblea n. 706 - seduta del 21-06-1951
Sulla situazione politica generale.
1951 - Governo II Prodi - Legislatura n. 15 - Seduta n. 272
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi ! credo che nelle vicissitudini subite dal disegno di legge sul quale stiamo per emettere un nostro primo giudizio vi sia una indicazione preziosa sullo stato di inquietudine in cui versa attualmente il paese e che ha i suoi naturali riflessi nel Parlamento. c' è nel progetto quel tanto di oscuro, di gesuitico, di doppio senso che caratterizzi gli atti del ministero dell'Interno e che il ministro proponente, col suo discorso, ha aggravato. egli ha voluto dimostrare, troppo dimostrare e non è riuscito a dimostrare nulla. ascoltandolo, mi domandavo se fossimo tutti vittima, in questa Assemblea, di una specie di fiera degli equivoci. la verità è che noi avremmo potuto esaminare con tutta calma e con molta sollecitudine una legge la quale avesse veramente avuto come oggetto l' organizzazione della difesa civile contro le calamità naturali e contro la più grossa delle calamità umane che è la guerra. sulle misure di ordine tecnico e finanziario da adottare per fronteggiare tali calamità non poteva sorgere nessun serio motivo di dissenso. tutt' al più si sarebbe potuto osservare che siamo in ritardo in rapporto ai paesi i quali, facendo una certa politica, hanno per lo meno il coraggio e l' onestà di considerarne le conseguenze e da tempo hanno dato inizio a una organizzazione della difesa civile corrispondente ai rischi che la loro politica comporta. la verità è che la legge in discussione non può essere separata dai commenti coi quali è stata inizialmente illustrata e da quella che, in certa misura, è la tendenza predominante nel partito di governo. ove ciò non fosse, ci sarebbe veramente da chiedersi come mai avremmo impiegato alcune settimane a discutere sul nulla, sacrificando i bilanci e incorrendo nella critica di dover ricorrere all' esercizio provvisorio, misura eccezionale alla quale il Parlamento dovrebbe decidersi solo in situazioni eccezionali. onorevoli colleghi della maggioranza, voi dite: colpa vostra, colpa della lungaggine della discussione. io rispondo: colpa della ambiguità della legge, del clima nel quale è nata, dei sottintesi e delle ambivalenze che la caratterizzano. noi non possiamo separare la discussione di una tale legge dalle manifestazioni del pensiero ufficiale del Governo o dei suoi sostenitori. non possiamo, quando abbiamo sotto gli occhi un progetto di legge in cui si tenta di dar vita ad una milizia, non pensare a quella tale cerimonia del Campidoglio, celebrata alla presenza del presidente del Consiglio , e dove s' invocò, in termini espliciti, la resurrezione di una milizia di partito e di classe. e allora qual è il vizio, onorevole ministro proponente, di tutta la legge e di tutta la discussione? è la mancanza di chiarezza, è l' avere confuso insieme cose che se mai vanno considerate separatamente. crede il Governo, nella situazione attuale, di aver bisogno di una legge poliziesca del sospetto? e allora la proponga, ne assuma la responsabilità di fronte al Parlamento e al paese. sapremo tutti di cosa si tratta. pensa il Governo o pensano taluni ministri che sia necessaria una milizia, qualcosa come una guardia del Vaticano — lo dico senza oltraggio e senza confronto con la onorabile guardia palatina? orbene, lo dica, presenti un progetto di legge , assuma la responsabilità di una simile iniziativa. sapremo noi, saprà il paese, saprà l' opinione pubblica in generale di cosa si tratta. tutta la difficoltà della discussione, che non è mai stata tanto confusa come nell' attuale fase conclusiva, nasce appunto dalla ambiguità della legge, dalla sua ambivalenza, per cui può essere adoperata in caso di calamità naturale e potrebbe esserlo, se per esempio, uno sciopero dei funzionari dello Stato creasse una situazione tale da autorizzare un Governo pauroso o fazioso a dichiarare lo stato di emergenza. questo è che noi non possiamo accettare: è ambivalenza, è equivoco, il doppio senso. per il resto, per la necessità della organizzazione della difesa civile del paese in caso di calamità naturali, siamo qui per dare alla amministrazione tutti i mezzi di cui abbisogna. quindi, noi socialisti voteremo l' ordine del giorno Capalozza per il non passaggio alla discussione degli articoli; voteremo l' ordine del giorno dell' onorevole Perrone Capano per il rinvio della legge all' esame della discussione. se si passerà alla discussione degli articoli, presenteremo tanti emendamenti quanti ne giudichiamo necessari per togliere il veleno che è nella legge. se i nostri emendamenti non saranno accolti, riporremo la nostra fiducia nella saggezza del Senato, con l' augurio che esso si dimostri meglio ispirato della maggioranza della Camera. che, se poi, anche il Senato non dovesse tener conto delle nostre osservazioni, ci rimetteremo al giudizio del paese il quale, onorevoli colleghi della maggioranza, vi ha già dato alcuni dispiaceri e ve ne darà di più grossi, soprattutto se non vi arrenderete alla esigenza di una distensione che il paese vuole e che richiede innanzi tutto lealtà di posizioni e di propositi, e l' eliminazione di ogni equivoco e di ogni ipocrisia nelle leggi e negli atti del Governo.