Alcide DE GASPERI - Deputato Maggioranza
I Legislatura - Assemblea n. 378 - seduta del 31-01-1950
1950 - Governo I D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 645
  • Comunicazioni del governo

il Governo non intende sottrarsi alla libera discussione dell' Assemblea, anche in riguardo ai fatti deplorevoli che sono accaduti a Modena. chiediamo solo che ciò avvenga dopo l' esposizione del programma e che avvenga con quella serenità che è necessaria di fronte a un fatto così grave. debbo informare gli onorevoli colleghi che il presidente della Repubblica , con decreto 14 gennaio 1950, ha accettato le dimissioni da me presentate a nome dei miei colleghi ministri di Stato e sottosegretari di Stato e che, con altro decreto, mi ha incaricato di ricomporre il ministero. con successivo decreto mi ha nominato presidente del Consiglio dei ministri e ministro segretario di Stato ad interim per l' Africa italiana , e, su mia proposta, ha nominato ministri segretari di Stato per: gli affari esteri : l' onorevole dottor Carlo Sforza, senatore della Repubblica; l' Interno: l' onorevole avvocato Mario Scelba, deputato al Parlamento; la Grazia e la Giustizia: l' onorevole avvocato Attilio Piccioni, deputato al Parlamento; le Finanze: l' onorevole professor Ezio Vanoni, senatore della Repubblica; il Tesoro e ad interim per il Bilancio: l' onorevole dottor professor Giuseppe Pella, deputato al Parlamento; la Difesa: l' onorevole avvocato Rodolfo Pacciardi, deputato al Parlamento; la pubblica istruzione : l' onorevole professore Guido Gonella, deputato al Parlamento; i lavori pubblici : l' onorevole dottor Salvatore Aldisio, senatore della Repubblica; l' Agricoltura e le foreste: l' onorevole avvocato professor Antonio Segni, deputato al Parlamento; i Trasporti: l' onorevole Lodovico, D'Aragona , senatore della Repubblica; le Poste e le telecomunicazioni: l' onorevole avvocato Giuseppe Spataro, deputato al Parlamento; l' Industria ed il commercio: l' onorevole professor Giuseppe Togni, deputato al Parlamento; il Lavoro e la previdenza sociale : l' onorevole Achille Marazza, deputato al Parlamento; il Commercio con l' estero: l' onorevole Ivan Matteo Lombardo, deputato al Parlamento; la Marina mercantile : l' onorevole Alberto Simonini, deputato al Parlamento. con successivo decreto, in data 25 gennaio 1950, il presidente della Repubblica , su mia proposta, ha nominato, ministri segretari di Stato senza portafoglio: l' onorevole dottore Pietro Campilli, deputato al Parlamento; l' onorevole, dottore Ugo La Malfa , deputato al Parlamento; l' onorevole dottore Raffaele Pio Petrilli, deputato al Parlamento; con decreto 29 gennaio 1950, il presidente della Repubblica ha nominato, su mia proposta, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giulio Andreotti, deputato. con successivo decreto il presidente della Repubblica ha nominato sottosegretario di Stato , per l' assistenza ai reduci e ai partigiani l' onorevole Martino Edoardo Angelo, deputato; per gli affari esteri gli onorevoli Giuseppe Brusasca, deputato e Francesco Maria Dominedò, deputato (per gli italiani all' estero); per l' Interno l' onorevole Teodoro Bubbio, senatore; per la Grazia e la Giustizia l' onorevole Egidio Tosato, deputato; per le Finanze gli onorevoli Edgardo Castelli , deputato e Ferdinando Casardi, senatore; per il Tesoro gli onorevoli Piero Malvestiti, deputato (per il Tesoro), Giulio Gava, senatore (per il Bilancio), Domenico Chiaramello, deputato (per le pensioni di guerra), Ennio Avanzini, deputato (per i danni di guerra); per la Difesa gli onorevoli Giovanni Bovetti, deputato, Enrico Malilleoppi, senatore, Nicola Vaccaro, senatore; per la pubblica istruzione gli onorevoli Carlo Vischia, senatore, Virginio Bertinelli, deputato; per i lavori pubblici l' onorevole Ludovico Camangi, deputato; per l' Agricoltura e le foreste gli onorevoli Emilio Canevari, senatore, Emilio Colombo, deputato; per i Trasporti gli onorevoli Bernardo Mattarella , deputato, Emilio Battista, senatore; per le Poste e le telecomunicazioni l' onorevole Vito Giuseppe Galati, deputato; per l' Industria e il commercio l' onorevole Vinicio Ziino, senatore; per il Lavoro e la previdenza sociale gli onorevoli Leopoldo Rubinacci, senatore; Vittorio Pertusio, deputato; per il Commercio con l' estero l' onorevole Edoardo Clerici, deputato; per la Marina mercantile l' onorevole Ferdinando Tambroni, deputato. onorevoli Deputati , pur nello sforzo di adeguarsi a nuove, o più pronunziate, esigenze, ogni governo si trova dinanzi a un compito primario e permanente che la storia affida ad esso e che deriva dalla situazione politica interna e internazionale, nella quale è chiamato ad agire. il Governo della Repubblica italiana , uscita appena da una guerra disastrosa, deve tendere, anzitutto, a rinsaldare e sviluppare le sue istituzioni democratiche, a difendere le libertà fondamentali nello sviluppo degli ordinamenti e della pratica amministrativa e a creare nella coscienza dei propri organi il concetto dello Stato forte, ma ispirato a libertà, fondato sui diritti del lavoro, e sul concorso di tutte le forze produttive, di uno Stato superiore ai partiti, benché da, essi, necessari strumenti della vita democratica , tragga, a mezzo delle istituzioni parlamentari, direttiva, propulsione e appoggio. non è difficile articolare tali concetti in provvedimenti di legge; ma più lenta è la formazione di criteri pratici per chi è chiamato, di volta in volta, ad amministrare istituzioni e ad applicare leggi. noi intendiamo che gli organi dell' Esecutivo si penetrino sempre più del necessario senso di equilibrio tra il dovere di difendere l' autorità dello Stato e quello di garantire il massimo di libertà politica e sindacale, tra l' uso della forza, lecito solo quando è inevitabile, e lo sforzo di mediazione, che è sempre lodevole e doveroso. questo senso di equilibrio bisogna esigere, però, anche dagli agitatori di idee, dagli organizzatori di manifestazioni politiche e sociali. se lo Stato ammettesse che le parti in conflitto ricorressero alla violenza, la sua autorità democratica verrebbe meno, e di fronte a tale debolezza rinascerebbe lo Stato-partito accampato come una dittatura in un paese nel quale la democrazia avrebbe tradito il suo dovere di difendere le libertà e i diritti dei cittadini. bisogna affermare vigorosamente che ciò non deve assolutamente ripetersi, bisogna proclamare come volontà irremovibile del Parlamento e come impegno inderogabile del Governo che il sistema totalitario è dall' Italia bandito per sempre, e che né tentativi nostalgici del cessato regime, né minacce di carattere insurrezionale troveranno indulgenza, o conniventi debolezze, da parte dei poteri dello Stato di ogni categoria e di ogni grado. certo la democrazia, oltre che dell' appoggio del Parlamento, ha bisogno, per resistere alle contrapposte pressioni, del favore dell' opinione pubblica . io sento qui di dover ringraziare come collaboratori tutti quegli organi di pubblica opinione , si trovino essi nel settore favorevole al presente Governo, o al di fuori, o contro di esso, che, sia pure nella più completa libertà, non scompagnano mai le loro critiche dalla preoccupazione che il senso permanente dello Stato democratico vi rimanga salvo e illeso al di sopra dei governi che si susseguono, e che l' istituto della libera rappresentanza parlamentare, al di sopra di ogni critica più o meno legittima degli ordinamenti e delle attività, vogliono si elevi nella coscienza popolare come palladio insostituibile della libertà e del regime democratico. anche nella situazione internazionale vi sono alcuni punti fermi . l' Italia democratica non potrà svilupparsi se non nel quadro di una Europa concorde e di un mondo pacificato. la pace è la aspirazione più viva del Governo e la esigenza più pressante: pace operosa su tutte le frontiere, rinnovamento e intensificazione dei rapporti economici con l' Occidente e con l' Oriente. pace garantita nel patto atlantico contro qualsiasi ipotetica aggressione; pace ricostruttiva consolidata dall' intervento solidale di un' Europa capace di azione mediatrice per risolvere i problemi che la guerra ha creati, o non risolti. qui si inserisce lo sforzo dell' Italia per liquidare con pacifiche intese, e nello spirito di collaborazione, ogni residua eredità di guerra. le linee direttive dell' azione internazionale non possono essere che quelle esposte dal passato gabinetto per quanto riguarda le nostre alleanze e la integrazione della economia italiana in quella Europa, dalla unione doganale con la Francia alla fiduciosa collaborazione con l' Inghilterra e ad un atteggiamento di comprensione verso la nuova Germania democratica. le diffidenze, eredità di un doloroso passato, dovranno a mano a mano sparire. la recente conferenza di Ginevra ha mostrato a tutte le nazioni il vero volto dell' Italia democratica e si è chiusa con un unanime riconoscimento da parte anche di popoli una volta ostili e fino a ieri minacciosi o diffidenti. tutti hanno compreso che in Somalia l' Italia ritorna come rappresentante disinteressata di un nuovo spirito e di un nuovo metodo, preoccupata solo di dare un esempio di quella fraternità civilizzatrice, che è così consentanea al cuore italiano. e così rispondente alla missione storica del nostro popolo, che per secoli ha inviato uomini del pensiero, della scienza e del lavoro in tutti i continenti. l' Italia accetta questo mandato delle Nazioni Unite , come una prova di fiducia, che si dovrà svolgere in presenza di delegati di altre nazioni e al cospetto dei popoli africani, in collaborazione col popolo somalo. la prova varrà — ne siamo sicuri — a dissipare definitivamente il fantasma creato dagli avvenimenti e dalla malignità degli uomini di una Italia imperialista e in cerca di avventure, e a dimostrare a tutti quanta sia la sua capacità e la sua lealtà nell' opera costruttiva di un mondo più libero e più giusto. a tale proposito ho esposto ai presidenti delle Camere l' urgenza assoluta di una decisione, perché siamo giunti vicinissimi ad una data estrema oltre la quale non è possibile, per ragioni stagionali, di attuare il trapasso dei poteri in Somalia. sono certo che nessuno di noi vorrà esimersi dall' assumere in tempo utile le proprie responsabilità in una questione così grave e decisiva per il nostro paese. la composizione dell' attuale gabinetto, che nei punti più nevralgici ha conservato i ministri del Governo antecedente, mi dispensa, forse, dal percorrere analiticamente tutto il panorama programmatico. dal passato Governo assumiamo l' eredità delle grandi riforme che sono state approntate ed elaborate, o sono in corso di approvazione: riforma fondiaria , riforma tributaria , riforma previdenziale , riforma scolastica , riforma amministrativa, riforma giudiziaria. della riforma tributaria è già stata presentata al Senato la parte, diremo così, introduttiva riguardante la dichiarazione dei redditi e la conseguente perequazione fiscale; della riforma fondiaria una commissione interministeriale ha già fissato i criteri direttivi che, insieme con le proposte risultanti dalle conversazioni tra i vari gruppi della maggioranza durante la crisi, verranno rapidamente trasfusi negli articoli di un disegno di legge ; della riforma amministrativa è già definita la legge sulla Presidenza del Consiglio prevista dall' articolo 95 della Costituzione; e, per accelerare la elaborazione degli schemi riguardanti gli altri ministeri, ma, soprattutto, per esaminare le cause dell' inadeguatezza attuale di vari organi alle nuove esigenze e per proporne i rimedi, abbiamo fatto appello alla esperienza amministrativa dell' onorevole Petrilli, che si occuperà anche della semplificazione dei servizi burocratici e degli enti; delle altre riforme affronteremo l' esame appena possibile, al fine di procedere alla loro totale e graduale attuazione, tenendo sempre presenti le possibilità finanziarie. non posso qui elencare e vagliare i 250 disegni di legge d' iniziativa governativa che si trovano attualmente innanzi al Parlamento. in via di massima, il Governo attuale li fa propri, salvo intervenire per eventuali modificazioni che risultassero necessarie durante la discussione parlamentare. tra questi disegni di legge ancora pendenti sono innanzi alla Camera quelli riguardanti i contratti, agrari, gli organi regionali con le rispettive leggi elettorali , la Corte costituzionale , il referendum, il riordinamento dei giudizi di assise, il Consiglio supremo di difesa, gli esami di Stato , le tariffe dei trasporti, le indennità agli impiegati, il Consiglio dell' emigrazione. innanzi al Senato pendono, tra gli altri, i disegni di legge concernenti la riforma fondiaria in Calabria, i fitti, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro . urgentissima è la riorganizzazione della finanza locale , anche per le favorevoli ripercussioni che essa potrà avere sul mercato vinicolo, attualmente in una crisi che deve preoccupare. è di somma urgenza anche l' emanazione della tariffa doganale, per la quale e in corso di costituzione, la Commissione mista parlamentare. circa le leggi elettorali converrà tener conto delle obiezioni sollevate durante la crisi: conciliare, cioè, il proposito di assicurare l' efficienza dell' amministrazione comunale facilitando la costituzione della maggioranza, con la equa rappresentanza delle minoranze. nelle discussioni tra i gruppi parlamentari venne raggiunto l' accordo, riservando però ad un ulteriore esame la situazione dei comuni fra trenta e centomila abitanti? esame che verrà fatto con largo spirito conciliativo dai membri delle relative Commissioni parlamentari. confidiamo che la legge sull' ordinamento regionale e le leggi elettorali vengano approvate in tempo per permettere al Governo di indire le elezioni amministrative entro il termine prestabilito. il ministero del Lavoro ha già pronta la legge sull' ordinamento del lavoro, legge particolarmente urgente, poiché essa deve dare efficacia e stabilità ai contratti collettivi e carattere di diritto pubblico alle organizzazioni sindacali , verticali e orizzontali. la legge dovrà ispirarsi alle libertà proclamate dalla Costituzione, compresa la libertà di sciopero, ma anche riconoscere allo Stato il dovere di assicurare un minimo di servizi pubblici essenziali e quei servizi statali necessari perché non subisca interruzione la funzionalità dello Stato. onorevoli colleghi , tutto questo programma è già troppo pesante per la nostra comune fatica; ma non basterà ancora, se non sarà preceduto e accompagnato da uno sforzo intensivo nel campo del lavoro e della produzione. il centro della battaglia contro le difficoltà dell' ora deve essere il settore del lavoro ed il dovere di tutti puntare soprattutto contro la disoccupazione. è qui che — bisogna coordinare tutti gli sforzi e tutti gli investimenti sia pubblici che privati, è a tale scopo che bisogna subordinare leggi e riforme. da tale punto di vista , il ministro del Tesoro vi presenterà una analisi degli investimenti pubblici e privati in quanto provocati dallo Stato, sia che corrispondano a impostazioni del bilancio, sia che risalgano ad altri impegni presi o già approvati dal Consiglio dei ministri . ma quello che è assolutamente nuovo, e merita la considerazione della Camera, è il programma poliennale e straordinario di opere e iniziative pubbliche a favore delle zone depresse e quindi prevalentemente del Mezzogiorno: programma che in alcuni suoi elementi tecnici era stato preparato dal passato Governo, e che fu poi, nel suo organico complesso, elaborato e formulato durante la crisi. il programma prevede per tali zone una erogazione di 120 miliardi annui per dieci anni, di cui cento miliardi per il Mezzogiorno, sempre per 10 anni. ecco come, in concreto, fondandoci su dati e progetti esistenti, si giudica di proporre: la destinazione della spesa: a) trasformazioni agrarie dipendenti dalla riforma: miliardi annui 30; b) irrigazioni (quasi tutte nel sud) e bonifiche (tre quarti nel sud): miliardi annui 52; c) bacini montani in connessione coi miglioramenti agrari: miliardi annui 10; d) viabilità straordinaria, cioè costruzione di strade comunali e provinciali (due terzi nel sud): miliardi annui 10; e) grossi acquedotti già progettati e in parte iniziati (totale 70 miliardi, per circa 15 miliardi Italia settentrionale e centrale, il resto per il sud): miliardi annui 14; f) sviluppo alberghiero: miliardi annui 4. in totale miliardi annui 120. a proposito di tale programma, la cui ripartizione non può essere qui che indicativa, giova osservare che la riforma fondiaria dovrà essere anzitutto una grande operazione di trasformazione della terra, che, secondo i tecnici; darà lavoro a un rilevante numero di unità lavorative e aumenterà la produzione agricola, con benefiche influenze anche su parecchi altri settori di lavoro. per quanto riguarda il Mezzogiorno, le irrigazioni e bonifiche sono quelle previste dal documentato programma presentato il 31 dicembre 1949 dal ministro Segni a integrazione e rettifica del programma CIR del 1947: dal quale riveduto programma risulta che nel Mezzogiorno gli accertamenti degli ultimi due anni hanno portato alla favorevole constatazione che le possibilità irrigue, valutate antecedentemente in 151.230 ettari, si possono ora calcolare in 265.580 ettari. nel Mezzogiorno continentale e insulare sono già in corso , in venti comprensori, imponenti lavori. si tratta di procedere con speditezza e con maggiori mezzi. sono previsti grandi acquedotti che non si può pensare di finanziare con la legge Tupini sulle opere degli enti locali , acquedotti quasi tutti progettati e taluni già iniziati, ma sospesi per mancanza di mezzi. è prevista una spesa totale di 70 miliardi (ivi compresi i nuovi acquedotti della Campania, Napoli, Caserta e del Molisano, Campobasso). rilevo, infine, che è inteso che le somme eventualmente non spese in un esercizio saranno portate in aggiunta alle quote per gli esercizi successivi. questo programma poliennale e straordinario si aggiunge alle opere già previste per il Mezzogiorno dalle leggi vigenti per la ricostruzione, l' edilizia, i danni di guerra, le industrie. credo, onorevoli colleghi , che sia la prima volta che un Governo si può presentare con un programma organico di così vasta portata. a questo proposito, sento il dovere di ringraziare anche i colleghi del passato gabinetto, che non ricompaiono su questo banco e dei quali non è necessario fare i nomi, perché i nomi loro sono legati all' opera di ricostruzione da essi svolta nelle opere pubbliche e nell' economia, nella lotta infaticabile e snervante contro la disoccupazione e nella difesa dei lavoratori. dalla loro esperienza, dalla loro azione preparatoria e dal loro fervido impulso è nato anche questo programma. esso e un impegno formidabile, che non si può sperare di assolvere con mezzi ordinari. dovrò, quindi, lasciare al ministro del Tesoro , eventualmente alla legge speciale, di specificare i modi della copertura. i ministri e i tecnici consultati propongono di garantire la rapida ed effettiva attuazione degli investimenti costituendo una cassa o un fondo particolare al quale affluiranno: i rimborsi di capitali e interessi inerenti ai prestiti per macchinari ERP per un totale di circa 200 miliardi, e quindi di oltre 20 miliardi annui che potrebbero affluire al fondo. è questa una operazione di pratica solidarietà nazionale, per cui gli investimenti in attrezzature fatti prevalentemente nel nord rifluiranno verso il sud. affluiranno anche somme provenienti da future disponibilità sul fondo lire; prestiti interni ed esteri, per i quali ultimi occorrono negoziati; provvedimenti tributari che verranno adottati. per la rapidità dell' esecuzione vi sarà bisogno di speciali disposizioni legislative, ma per l' attuazione di questo programma e degli investimenti, in genere, previsti da leggi votate o proposte, occorre soprattutto uno sforzo di acceleramento coordinamento dell' Esecutivo. ho chiesto, quindi, ad ogni ministro l' impegno formale che la programmazione venga fatta, collegialmente, allo scopo di coordinare i vari lavori al duplice fine della occupazione della manodopera e della produttività. per tale opera di coordinamento è stato già annunciato che sarà costituito un sottocomitato speciale del CIR, presieduto dall' onorevole Campilli. l' onorevole La Malfa presiederà un altro sottocomitato del CIR per il coordinamento dei programmi degli enti e società cui partecipi lo Stato. confido molto nell' esperienza a valentia di questi colleghi, che, coadiuvando i ministri competenti per i dicasteri finanziari ed economici, contribuiranno a quella — direttiva concorde di Governo che, partendo dalla necessaria stabilità della lira, farà ogni sforzo possibile per diminuire la disoccupazione ed aumentare la produttività. è evidente però, onorevoli Deputati , che per creare rapide occasioni di lavoro, bonificare e irrigare terre, dare ai comuni acque e strade, proteggere le pianure coltivate dalle alluvioni, e in genere accelerare gli investimenti, bisogna sottoporsi a uno sforzo serrato di decisione e di attuazione. Parlamento e Governo devono trovare i metodi più rapidi nel deliberare e nell' eseguire: chiediamo tutto il vostro appoggio fiducioso e il valido concorso delle presidenze delle Camere, che hanno già tanto agito per aumentare la funzionalità delle assemblee e delle Commissioni. dal canto nostro, siamo a completa disposizione del Parlamento; è nostro dovere, ma è soprattutto un' esigenza imperiosa della vitalità democratica. qualche aumento dei sottosegretari ha lo scopo, appunto, di accrescere le possibilità di collegamento. confido che anche le organizzazioni sindacali e di categoria vorranno accordare il loro appoggio all' opera del Parlamento e del Governo, sia direttamente, sia in seno al nuovo Consiglio dell' economia e del lavoro. siamo convinti che non si possa risolvere solo dall' interno la crisi di disoccupazione: non si può, infatti, perdere di mira il problema dell' emigrazione. mentre attendiamo un sereno dibattito sul Consiglio dell' emigrazione, per una definitiva sistemazione dei servizi, lavoriamo intanto per la costituzione di un istituto d' indole finanziaria che sia in grado, al di fuori dei vincoli burocratici, di preparare il finanziamento di imprese di emigrazione. contemporaneamente rinnoveremo gli sforzi per inquadrare il grave problema della manodopera in un vasto programma di accordi internazionali : programma che tende a creare in sede internazionale le condizioni necessarie per la ridistribuzione delle popolazioni in eccesso in Italia, aprendo per esse nuove possibilità di produzione e di vita in paesi adatti ad assorbire il massimo numero di lavoratori e coloni italiani. inoltre, continuando le recenti esplorazioni condotte negli ambienti finanziari di New York , ci prepariamo a scambi di idee col governo di Washington per addivenire ad un trattato sui prestiti e sugli investimenti dei privati in Italia, trattato che offra sufficienti garanzie governative, sia da parte americana che italiana. onorevoli colleghi , al termine di questa esposizione, per sua natura arida e scarnita, permettete che io invii un saluto del cuore a quelli tra voi che, nei passati gabinetti, più che collaboratori, mi divennero amici. per le stesse ragioni obiettive e disinteressate per le quali, nonostante il naturale bisogno di riposo, io ho accettato di servire ancora da questo posto il nostro paese, essi hanno trasferito il loro servizio dall' Esecutivo all' organo deliberativo, sempre animati dallo stesso senso di responsabilità e di patriottismo. per taluni, sono state decisive le ragioni della parte politica , per altri il criterio di avvicendamento, che ha lo scopo di iniziare un numero maggiore possibile di membri delle due Camere alla pratica della Pubblica Amministrazione . vantaggi della stabilità e vantaggi dello avvicendamento, eterna controversia del regime parlamentare . ma la questione si può risolvere, se si considera che il supremo mandato è quello parlamentare, che il membro del Governo, salva la configurazione giuridica, è, in via di fatto, membro di un comitato esecutivo del Parlamento, che ciò che importa, soprattutto, è di servire il paese con animo puro e disinteressato, che Parlamento e Governo hanno, in diversa sfera, lo stesso sforzo da compiere, la stessa responsabilità da portare; infine, che la democrazia si consolida, la libertà si difende, il paese si salva, solo se su questo e su codesti vostri banchi domina la stessa volontà e agisce lo stesso impulso di realizzare un comune programma di salvezza. è con tali sentimenti, onorevoli colleghi , che vi chiediamo un voto di fiducia , il quale, al di là delle considerazioni personali, sia soprattutto un atto di fede nella libera democrazia parlamentare e nell' immancabile rinascita morale ed economica della nostra patria.