Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
I Legislatura - Assemblea n. 284 - seduta del 20-07-1949
Ratifica ed esecuzione del Trattato del Nord Atlantico, firmato a Washington il 4 aprile 1949
1949 - Governo V De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 284
  • Attività legislativa

onorevoli colleghi , io potrei limitarmi a dichiarare che, avendo noi presentato un nostro ordine del giorno , illustrato dall' onorevole Russo Perez , e avendo d' altra parte annunciato che voteremo contro la ratifica del patto, ci asterremo dal votare gli altri ordini del giorno presentati. ma potrebbe sembrare soltanto un espediente procedurale; e poiché, come giustamente ha rilevato l' onorevole presidente del Consiglio , e questa l' ora per tutti noi di assumere le nostre responsabilità di fronte al Parlamento e di fronte al paese io sono certo che anche i colleghi che dissentono da noi apprezzeranno che — pur nei limiti stringatissimi di una dichiarazione di voto — questa assunzione di responsabilità, da parte nostra vi sia. io sono mortificato, onorevoli colleghi , di non dover aggiungere in sostanza altri argomenti a quelli che ho avuto l' onore di esporvi nella mia richiesta precedente di sospensiva e a quelli che più ampiamente e dottamente vi ha esposto il mio collega: onorevole Russo Perez . in verità, nell' ampia e serena discussione che si è svolta, nulla e stato detto sostanzialmente contro i nostri argomenti sulla intempestività di questa ratifica e sulla singolare mancanza di garanzia che, proprio dal punto di vista nel quale la maggioranza si mette, proprio dal punto di vista di coloro che sono favorevoli al patto e alla sua ratifica, rende precario in questo momento lo strumento che essi stanno per approvare. a queste considerazioni preliminari se ne aggiungono altre, concernenti il peggioramento, il progressivo peggioramento delle condizioni internazionali dell' Italia dal momento in cui il patto fu firmato al momento presente; e argomentazioni di ordine più vasto, le quali si riferiscono alla sostanza, alla natura stessa del patto. si è parlato molto da una parte e dall' altra di difesa di una civiltà, di lotta contro una forma di civiltà. ma quando si parla di difesa di una civiltà a proposito del patto atlantico , si dimentica (da parte di coloro che ritengono di detenere il monopolio del realismo politico ) che non ha significato parlare di una civiltà da difendere in una Italia che dai paesi contraenti lo stesso patto è tenuta tuttora soggetta e quindi in condizione di non poter apportare a questa civiltà il suo contributo; e in una Europa che dai fautori di questo patto è sostanzialmente tenuta nelle medesime condizioni. basta citare la Germania e la Spagna. parlare di difesa di una civiltà in simili circostanze è per lo meno un' utopia. l' onorevole Russo Perez nel suo intervento ha fatto riferimento alla gioventù che noi rappresentiamo, alla gioventù che il Msi ha l' onore di rappresentare. in quel momento un deputato della maggioranza ha chiesto quanti sono i giovani che noi rappresentiamo. io potrei richiamarmi alle università e ai risultati che le elezioni nelle università hanno dato. ma non voglio servirmi di questo argomento. rilevo soltanto, di passaggio, come io, che credevo di dover prendere molte lezioni di antifascismo e di vera democrazia in questo Parlamento, sento ripetermi, dai settori dell' estrema sinistra e del centro, formule assai simili a una formula che avrei dovuto dimenticare: « il numero è potenza » . ebbene, sono io che vi dico che la qualità è potenza. non trascurate, onorevoli colleghi , la voce di questa gioventù. tenetene conto, perché è una voce schietta, una voce sincera; perché è gente che crede all' Italia come nazione autonoma e non vuol sentirsi ingranare o sgranare in una politica di blocchi. è gente che crede che l' Italia possa rappresentare qualche cosa. è gente che non ha bisogno di volgere le spalle a Oriente o a Occidente, perché in Italia, a Roma, sa di trovarsi su di un piedistallo abbastanza alto per non volgere le spalle a nessuno e fare al tempo stesso il proprio dovere di uomini civili e di italiani. questa è la nostra posizione, che credo meno utopistica di quanto non pensiate. questa è la posizione della gioventù che abbiamo l' onore di rappresentare... è a nome di questa gioventù che non abbiamo alcun bisogno di dire, come continuate a dire voi di tutti i settori, « no » all' America oppure « no » alla Russia. abbiamo soltanto il bisogno di dire, come abbiamo sempre ripetuto, « sì » all' Italia.