Pietro NENNI - Ministro degli Affari Esteri - Vicepresidente del Consiglio dei Ministri Maggioranza
I Legislatura - Assemblea n. 197 - seduta del 16-03-1949
Sull'annunciato disegno di legge in materia di uso di stupefacenti
1949 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 381
  • Comunicazioni del governo

non sembrerà eccessivo all' Assemblea se, dopo numerosi interventi dei colleghi del mio gruppo, io riassumerò il senso e la portata della nostra opposizione. si è parlato di ostruzionismo determinato dal ripicco e dal dispetto. qualcuno addirittura ha parlato di illegalità e di violenza per la forma che abbiamo dato al nostro intervento nella discussione e per le manifestazioni che si sono svolte nel paese. signori, le cose non stanno così. il termine stesso di ostruzionismo è, a parer nostro, improprio, laddove si è trattato soltanto di una assunzione personale di responsabilità. ci sono stati nella storia parlamentare d' Europa molti casi analoghi; il più conosciuto è quello della convenzione francese, allorché nel 1793, costituitasi in Alta Corte per giudicare un monarca, volle che i suoi membri non solo pubblicamente annunciassero, ma pubblicamente motivassero il loro voto. eppure è certamente più grave la responsabilità che oggi ognuno di noi assume con il suo voto, di quella che ricadde sui convenzionali del 1793 con la condanna di re Luigi. col voto che stiamo per dare rovesciamo la politica estera del nuovo Stato repubblicano, ricaschiamo nella nefasta politica della monarchia e del fascismo! indipendentemente dalle conseguenze che l' adesione al patto atlantico si trae dietro, ciò basterebbe a giustificare la nostra tattica. devo aggiungere che l' atteggiamento del Governo e il metodo di discussione che ci ha imposto, hanno ampiamente confermato il nostro atteggiamento. infatti noi discutiamo sulla base di una dichiarazione del presidente del Consiglio ampiamente superata dalla pubblicazione, che avviene in questo preciso momento, del testo del patto atlantico . quale autorizzazione diamo al Governo se il patto è già di dominio pubblico? la Norvegia e la Danimarca hanno inviato a Washington i loro ministri degli Esteri per cercare di difendere i loro interessi. noi invece accetteremmo incondizionatamente la direzione militare del blocco occidentale dopo avere accettato quella economica e la politica. onorevoli colleghi , io avevo rivolto al Governo tre accuse. primo: di predisporsi a mettere le nostre basi militari a disposizione del blocco occidentale . secondo: di subordinare le nostre forze armate alla direzione dello stato maggiore delle potenze occidentali. terzo: di creare una situazione per cui saremo in guerra a seguito di un qualsiasi incidente bellico che può mettere alle prese gli USA con uno dei paesi dell'est europeo. l' onorevole presidente del Consiglio non ha risposto. il suo discorso è stato una tipica manifestazione del suo tormento di cattolico e del suo fanatismo di clericale, esente dal senso dello Stato e soprattutto dal senso della nazione. il ministro Sforza ha tutto negato col sistema che egli applica da un anno e mezzo, e che ha fatto della sua politica estera un monumento di ipocrisia. egli ha detto che non esistono trattative (e siccome, dopo la pubblicazione del trattato non ci saranno altre trattative, così vuol dire che parafiamo gli accordi degli altri senza avere niente da dire né prima né dopo). ha aggiunto il ministro che « non esistono documenti segreti, non esistono protocolli accessori, non esistono promesse di basi » . signori, ciò è smentito non solo dalle notizie di tutta la stampa occidentale, ma anche dal testo del patto. il presidente del Consiglio aveva parlato dello sganciamento di un paese non direttamente attaccato. signori, ho qui il testo del patto. non c' è niente di quanto è stato detto dal presidente del Consiglio . dice l' articolo 5: « le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nel Nord America è da considerare un attacco contro tutte. esse per conseguenza concordano, nel caso che tale attacco armato abbia a verificarsi, che ciascuna di esse, nell' esercizio del proprio diritto individuale o della difesa collettiva, riconosciuto dall' articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite , assisterà le parti o la parte attaccata, procedendo pertanto individualmente o di concerto con le altre parti alle azioni ritenute necessarie, compreso l' uso della forza armata, per restaurare e mantenere la sicurezza nell' area dell' Atlantico del nord » . l' articolo 6, che meglio precisa la portata del patto, dice: « per gli scopi contemplati nell' articolo 5, un attacco armato contro una o più delle parti contraenti si intende debba includere un attacco armato contro il territorio di una delle parti in Europa o nel Nord America , o contro i dipartimenti francesi dell' Algeria, o contro le forze di occupazione esistenti in qualsiasi parte di Europa, o contro le isole poste sotto la giurisdizione di ciascuna delle parti nella zona dell' Atlantico del nord fino al tropico del Cancro , o contro navi o velivoli situati nelle suddette zone ed appartenenti a ciascuna delle parti contendenti » . è chiaro, quindi, che a termini dell' articolo 6, se domani scoppia un incidente di carattere militare in Algeria, se si abbatte un velivolo nel famoso ponte aereo, se scoppia un conflitto alla frontiera della Grecia o della Turchia con le truppe di occupazione americane (che stazionano in quei paesi per fini che sono di guerra civile ancor più che di difesa internazionale) l' Italia è in guerra, l' Italia è belligerante, l' Italia è tenuta a passare ad atti esecutivi di carattere militare. onorevoli colleghi , vi prego di constatare che dico cose che non hanno niente a che vedere con gli interessi di noi socialisti in particolare, ma hanno molto a che vedere con la vita del popolo. signor presidente , faccio tutto il possibile per ridurre allo strettissimo necessario ciò che devo dire. l' articolo 9 istituisce... mi consenta, signor presidente , di chiarire il mio pensiero. non sono in polemica con lei. noi abbiamo una ipocrisia della nostra politica estera . non è certo nei suoi desideri istituire un sistema ipocrita di discussione alla Camera. nessuno in quest' Aula ha il diritto di fingere che il patto sia ancora segreto ed ignorato. io affermo: 1°) che il ministro degli Esteri ha dichiarato in forma esplicita che non esistono impegni di carattere militare, mentre il testo del patto all' articolo 9 dice: « il Consiglio istituirà propri organismi sussidiari nelle forme e nelle misure che si renderanno necessarie. in particolare esso creerà immediatamente un comitato di difesa che potrà raccomandare i provvedimenti concernenti gli impegni contemplati negli articoli 3 e 5 » . questo vuol dire che noi ci impegniamo ad organizzare militarmente il paese nel quadro delle decisioni del « comitato di difesa » . 2°) che del diritto di sganciamento, al quale del resto io non davo grande importanza, non ho trovato traccia nel testo del patto, salvo un riferimento introdotto nell' articolo 11 ad uso del Senato americano e che dice: « il presente trattato sarà ratificato e i suoi principi attuati dalle parti in armonia con le rispettive norme costituzionali » . questo è tutto. nessun accenno alla possibilità di sganciamento, sulla quale il presidente del Consiglio insistette tanto come sulla clausola maggiore di garanzia della nostra indipendenza. infine, il patto con le disposizioni dell' articolo 3 inizia la corsa agli armamenti. è questo un fatto estremamente grave dal quale possiamo desumere quale sia per essere l' indomani dell' Europa e del mondo. è un fatto che, posto in relazione all' obbligo dal quale non siamo sciolti di mantenere i nostri armamenti al livello stabilito dal trattato di pace , conferma che la politica del Governo è di provocazione alla invasione giacché, di tutte le politiche, la più stolta è certamente quella del bellicismo disarmato. i bellicisti armati hanno almeno, a sostegno della loro politica, uno strumento adeguato. noi non abbiamo niente, e con la politica del Governo rischiamo di chiamare la guerra e l' invasione in casa, fidandoci sulla promessa che gli USA verranno poi a liberarci allorché saremo cadaveri, secondo l' espressione del presidente del Consiglio francese. infine, onorevoli colleghi , avevo domandato al presidente del Consiglio se, dati gli impegni assunti verso il corpo elettorale prima del 18 aprile, non ritenesse doveroso lasciar decidere il popolo sulla adesione o non adesione al patto atlantico . so bene che c' è l' articolo 75 della Costituzione il quale esclude la procedura del referendum per la ratifica del trattato, ma non c' è nessun articolo della Costituzione che impedisca lo scioglimento della Camera e nuove elezioni sulla base della proposta governativa di adesione al patto atlantico . la verità, signori del Governo, è che la vostra fiducia nell' attuale maggioranza, è altrettanto salda quanto è incerta quella sulla opinione del popolo italiano circa il patto atlantico . ho finito. noi abbiamo, dopo 50 ore ininterrotte di seduta, una sola cosa da aggiungere: la lotta contro il patto atlantico non finisce ma comincia col voto che stiamo per dare. faremo tutto quello che dipende da noi per rendere impossibile l' esecuzione del patto. vi creeremo quante maggiori difficoltà è possibile. così facendo abbiamo la coscienza di servire non soltanto i nostri ideali politici, ma abbiamo la coscienza di servire la nazione e il popolo contro una politica che non esitiamo a definire di provocazione e di tradimento.