Palmiro TOGLIATTI - Deputato Opposizione
I Legislatura - Assemblea n. 191 - seduta del 11-03-1949
Sulle conclusioni della Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Moro
1949 - Governo I Craxi - Legislatura n. 9 - Seduta n. 158
  • Comunicazioni del governo

io desidero esprimere la opinione del nostro gruppo sulla questione sollevata dall' onorevole Nenni. signor presidente , sono d' accordo con l' osservazione che e stata fatta dall' onorevole Nenni, quando ha detto che le dichiarazioni, che abbiamo inteso testé dall' onorevole De Gasperi , sono le più gravi che siano state pronunciate in quest' Assemblea da quando qui si riuniscono di nuovo rappresentanti del popolo liberamente eletti: le più gravi per quel che si riferisce alla politica estera e le più gravi per quel che si riferisce alla politica interna italiana. voi non potete dimenticare, infatti, voi non potete chiudere gli occhi di fronte al fatto che vi è una parte dell' umanità, la quale comprende alcune centinaia di milioni di uomini, la quale ritiene che questo patto a cui avete detto di volere accedere in linea di massima, è un patto che spezza il mondo in due e che prepara un' aggressione. è un fatto che voi non potete ignorare. di fronte a questo fatto voi avete il dovere e noi il diritto di riflettere e discutere a fondo, conoscendo tutti gli elementi del problema. per quanto è della politica interna , voi non potete dimenticare, voi non potete chiudere gli occhi di fronte al fatto che la linea di politica estera , che oggi dichiarate apertamente dopo averla, in forme mascherate, seguita per due anni e più, spezza in due il nostro paese, apre un abisso incolmabile nel corpo della nazione italiana. ho detto e ripeto che non discuto in merito, e non voglio quindi nemmeno, in questo momento, entrare nel dibattito di chi abbia ragione o torto. dico: è un fatto che è internazionalmente e nazionalmente, da questo patto che voi ci proponete di approvare, esce una scissione del mondo internazionale e una scissione profonda, forse incolmabile, della nazione italiana. di fronte a questo abbiamo il diritto e il dovere di discutere con calma, con serietà e pienamente informati. per questo vorrei invitare gli onorevoli colleghi , anzi, mi associo all' invito che è stato fatto dal nostro presidente, ad una discussione serena, la quale non degeneri ogni cinque minuti in uno scambio di invettive o in una rissa. noi comunisti non abbiamo bisogno di questo; abbiamo anzi bisogno che il paese senta gli argomenti vostri e gli argomenti nostri; abbiamo bisogno di esporre questi nostri argomenti con tutta calma e sulla base di una documentazione completa. signor presidente del Consiglio , ella però, questa documentazione completa non ce l' ha data. ella ci ha detto: i termini di formulazione del patto non sono di pubblica ragione. d' altra parte, or sono poco più di dieci giorni, — non ricordo la data precisa — quando l' onorevole ministro degli Esteri è venuto per l' ultima volta nella Commissione degli affari esteri , ci ha dichiarato testualmente che « non vi sono trattative fra l' Italia ed altre potenze relativamente al patto atlantico » . questa è la dichiarazione precisa che ci è stata fatta dal nostro ministro degli Esteri . in seguito abbiamo sentito dire che vi fu una nota italiana in merito, dell' inizio di gennaio, e di questa nota sarebbe stato comunicato il contenuto a una parte di questa Assemblea. tutti questi fatti noi li ignoriamo. il contenuto preciso del patto, il suo testo, la sua formulazione non sono di pubblica ragione. sta bene, ma voi per decidervi come vi siete decisi, certamente siete a conoscenza di queste cose e avete il dovere di farle conoscere anche a noi. non rendiamoli di pubblica ragione, questi elementi di giudizio, se non potete farlo, ma ci sono in questa Assemblea quei 20 o 30 eletti appositamente per ricevere dal Governo quelle dichiarazioni e documentazioni su argomenti che ancora non sono di pubblica ragione che sono necessarie per orientare se stessi , i propri partiti, i settori parlamentari, l' opinione pubblica . è necessario che questo avvenga, altrimenti il dibattito su che cosa si svolgerà? ciò che ci ha detto il presidente del Consiglio , senza voler usare parole troppo grosse, non dico mi ha offeso, ma sorpreso, perché, come si può venire a chiederci di consentire ad una accessione, in linea di massima, ad un patto di cui non si espone la formulazione nemmeno in linea riservata a un gruppo di noi? voi avete fiducia in questo Governo ciecamente, colleghi della maggioranza, io non ho fiducia né ciecamente né non ciecamente. non ho fiducia in questo Governo per il modo stesso come ha condotto la politica estera italiana nel corso degli ultimi due anni, perché so che ha condotto una politica estera contraria agli interessi italiani. ma in questo momento, chiamato a decidere su un fatto concreto, ho il diritto di sapere di che si tratta e con esattezza. ma voi stessi, onorevoli colleghi — ed è questo l' elemento più commovente del dibattito che si sta per iniziare — la maggior parte di voi, sulle cose che noi diciamo, è nell' intimo, d' accordo. non siete d' accordo con la dottrina comunista, questo lo so; non siete d' accordo con le nostre convinzioni politiche, lo so: ma so che la maggior parte di voi è d' accordo nel ritenere che quello che De Gasperi oggi propone è un passo avventuroso, che può portare, e porterà inevitabilmente — diciamo noi — il nostro paese sulla via di quelle avventure che già una volta ci hanno spinto verso l' abisso. per questi motivi, signor presidente e onorevoli colleghi , il nostro gruppo si associa alla proposta fatta dall' onorevole Nenni. noi chiediamo una riunione della Commissione degli esteri prima dell' inizio dell' ampio dibattito parlamentare, affinché sia data la possibilità, a quelli che fanno parte di questa commissione, di venire a conoscenza di maggiori elementi di informazione sul patto, e possa essere seriamente documentata la loro posizione.