Alcide DE GASPERI - Vicepresidente del Consiglio dei Ministri - Ministro Beni Culturali ed Ambientali Maggioranza
I Legislatura - Assemblea n. 147 - seduta del 04-12-1948
Attacco al motopeschereccio Orchidea di Mazara del Vallo
1948 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 415
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

non intendevo replicare ma solamente rettificare le circostanze di fatto. l' onorevole Nenni, che ha come me appartenuto ai governi tripartitici ed ha una grande esperienza circa il valore di certi commenti dei giornali e che mi ha accusato di essere stato troppo suscettibile alle notizie che qualche ministro pubblicava e che non corrispondevano al corso degli avvenimenti, comprenderà la mia meraviglia che egli dia tanta importanza alle opinioni di giornali su questo problema. vi può essere, anche in un Governo meglio costituito, qualche sfasatura, specialmente negli organi rappresentativi dei singoli ministeri. però non si lusinghi troppo, onorevole Nenni: ella avrà delle ragioni per combatterci e ci combatterà anche con estremo vigore e sforzo (non so fino a che punto è arrivato, ma mi pare che ci fate la vita abbastanza amara), ma non lusingatevi con queste piccole cose di creare un piccolo incidente o ingrossarlo per la critica interna: staremo coi nostri colleghi, che sono liberi di dire e sostenere le loro impressioni, finché troveremo un accordo comune, onestamente e nell' interesse del paese e, soprattutto, anche nell' interesse della democrazia. se avremo differenze di vedute cercheremo di capirle; se non riusciremo a capire le nostre differenze ne daremo ragione al Parlamento. tutto il resto è chiacchiera di cui mi meraviglio che si prenda nota! quanto ai ministri, posso dir questo: voi vedete che questi giornali hanno fatto passare per militaristi Gonella e Fanfani e per antimilitaristi gli altri. la verità è che se la discussione libera è lecita in Parlamento, essa è doverosa fra i membri del Governo. e che si notino diversi modi di vedere o preoccupazioni su una data notizia o affermazione, direi che è cosa troppo ovvia. tra i ministri non vi furono né militaristi né antimilitaristi. taluno dei colleghi accentuò più l' aspetto del problema dal punto di vista della sicurezza; talaltro dal punto di vista della situazione politica. ma tutti furono unanimi nella conclusione da me formulata: quella della difesa della pace sulla base della solidarietà europea. si è preso atto che nessuna adesione è stata chiesta o proposta al patto di assistenza di Bruxelles. questa è la realtà. e, se un colloquio con l' onorevole Saragat è valso a chiarire qualcosa di più, non v' è niente di antiumano o di innaturale che possa significare crisi. le crisi le faremo su cose gravi del paese, non su pettegolezzi di giornali!