Palmiro TOGLIATTI - Deputato Opposizione
I Legislatura - Assemblea n. 12 - seduta del 08-06-1948
Sugli euromissili
1948 - Governo I Craxi - Legislatura n. 9 - Seduta n. 118
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

altamente mi meraviglio del modo come l' onorevole sottosegretario agli affari esteri ha cercato di ridurre ai minimi termini una questione di tanta importanza. egli non ha parlato che sei minuti, comprese le interruzioni. vorrei ricordargli che, su una questione di questo genere, nel 1858, quando in Italia esisteva un piccolo Stato, dove i governanti avevano un senso di dignità nazionale si discusse per un anno nel Governo, nel Parlamento e nel paese se fosse ammissibile l' intervento di un governo straniero per sindacare le opinioni politiche dei cittadini di quello Stato. nel caso attuale si tratta di cittadini italiani che esercitano la loro attività politica entro i nostri confini e nel nostro territorio e sui quali viene esercitato un sindacato politico da parte di uno Stato straniero. non posso, quindi, signor presidente , che dichiararmi non soddisfatto di questa riposta. devo però aggiungere che da questo Governo e da quel ministro degli Esteri non potevo attendermi una risposta differente da questa. non si tratta, qui, di vedere che cosa si dice in quel documento, quali frasi vi sono contenute e quali giudizi su di noi: non attendiamo giudizi dagli uomini che compongono quella commissione. tra l' altro essi sono specialisti della « discriminazione » , specialisti a tal punto che, avendo fatto una ricerca, ho costatato che la maggior parte dei deputati che fanno parte di quella Commissione sono stati eletti con non più del quattro, cinque, otto per cento al massimo dei voti della popolazione dei distretti che rappresentano, e ciò perché la gran massa degli elettori l' hanno discriminata, perché di pelle nera. inoltre mi è risultato, da una superficiale scorsa data alla stampa americana, che la maggioranza dei componenti di questa Commissione sono uomini i quali durante la guerra sono stati mescolati nei più loschi affari, nei traffici più oscuri, sulle forniture di guerra, per cui sono stati sottoposti a Commissioni di inchiesta parlamentare . ma questo non è l' essenziale; l' essenziale non sono i giudizi che questi signori danno di noi. noi non abbiamo bisogno di ricevere patenti né di tenacia nella difesa delle nostre idee né di capacità di lottare per esse: parla a nostro favore tutta la nostra vita. il problema è un altro, onorevole sottosegretario, onorevole signor presidente . il problema è che non deve essere tollerato che da parte di uno Stato straniero o di qualsiasi organismo di esso si intervenga negli affari della nostra Repubblica, introducendo il criterio del bollo applicato a una particolare parte dell' opinione pubblica o ad una parte dei militanti politici del nostro paese, così come si faceva ai tempi di Hitler, così come si faceva ai tempi di Mussolini. contro questi metodi noi protestiamo; contro questi metodi avrebbe dovuto protestare lei, onorevole sottosegretario; contro questi metodi avrebbe dovuto protestare il Governo del nostro paese, se esso conservasse un minimo di dignità nazionale. e ella, onorevole sottosegretario, non aveva davvero bisogno di dirlo, tutti ne sono convinti che lei non traviserà mai il pensiero degli USA, così come non lo traviserà mai, certo, il signor conte Sforza, al quale invece spetterebbe il compito di rappresentare gli interessi degli USA in Italia, non gli interessi del nostro paese davanti a tutto il mondo. ma la protesta che non volete sollevare voi la solleveremo invece noi in quest' Aula parlamentare, a nome della parte migliore degli italiani che non subiscono imposizioni dallo straniero. la protesta la leviamo noi a nome della parte migliore del popolo italiano a nome di tutti quegli italiani che hanno conservato vivo il senso della dignità nazionale.