Giorgio ALMIRANTE - Deputato Opposizione
I Legislatura - Assemblea n. 1075 - seduta del 18-01-1953
Modifiche al testo unico delle leggi per l’elezione della Camera dei deputati. approvato con decreto presidenziale 5 febbraio 1948. n . 26.
1953 - Governo VII De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 1075
  • Attività legislativa

onorevoli colleghi , vi confesso che devo superare un certo senso di disagio nel prendere la parola in questa che chiamerò discussione-generale-ter, e non perché, come osservava stamane qualche collega della maggioranza, la discussione che stiamo facendo non abbia senso e non abbia oggetto; ma perché il senso di inutilità, che grava su di noi deputati di opposizione dall' inizio dell' esame di questa legge in Commissione e in Aula, è calato addirittura dinanzi a noi come una saracinesca da quando la discussione in queste ultime fasi ha assunto l' aspetto e la procedura straordinaria della fiducia non soltanto sugli aspetti politici della norma in esame, non soltanto sulle generalità del congegno tecnico della norma in esame, ma addirittura sulle singole parti e modalità di essa. se qualcuno di voi mi chiedesse — e ne avrebbe buon diritto, dopo quanto ho premesso — perché allora io intervenga, dirò che intervengo perché, pur essendo stato degradato, con una decisione della Presidenza, che mi sono permesso di discutere questa mattina, dalla mia qualità e funzione di relatore, non intendo autodegradarmi a mia volta, e compio da questo banco, non da quello, e più rapidamente di quanto non avrei fatto da quello (ciò vi rallegri), il mio dovere di deputato non più relatore. io ringrazio i colleghi Bianco e Marotta, soprattutto l' onorevole Marotta, i quali hanno oggi finalmente cominciato a spiegare, non alla Camera (per carità!), che di queste cose era, informatissima, e non alla maggioranza, che di queste cose era tanto informata da ritener di poterle allegramente varare in blocco, ma a me che non le avevo ancora capite, hanno cominciato a spiegare, dicevo, quale sia il congegno di questa legge, l' uno da un punto di vista , l' altro dall' altro. è indubbiamente un caso, come è stato già rilevato, che gli onorevoli Bianco e Marotta appartengano alla medesima circoscrizione e per giunta ad una di quelle circoscrizioni su cui il meccanismo di questa legge potrà operare fenomeni di sconvolgimento geopolitico estremamente notevoli, tali da influire sulle sorti elettorali, sulla morte o sulla vita elettorale — come diceva l' onorevole Giannini — di ciascun deputato. è un caso, indubbiamente; ma è un caso, onorevoli colleghi , che ha riguardato i due diligenti colleghi della Lucania e che potrebbe riguardare più o meno i diligenti colleghi di tutte le altre circoscrizioni qualora essi avessero la cura, la voglia e la competenza tecnica necessaria e sufficiente (io non l' ho) per compiere le indagini che i colleghi Bianco e Marotta hanno compiuto. io ringrazio — dicevo — in particolare l' onorevole Marotta, lo ringrazio come oppositore a questa legge e soprattutto come oppositore alla procedura straordinaria instaurata per l' approvazione di questa legge nella sua ultima fase, perché egli ha fatto a questo riguardo delle ammissioni di una straordinaria importanza. egli, intanto, ha dichiarato che intendeva svolgere qui nel suo complesso un emendamento da lui svolto solo in parte e per accenni durante la discussione generale , con ciò contradicendo e smentendo quanto era stato detto circa lo svolgimento già fatto (secondo la Presidenza) e già completato in sede di discussione generale degli emendamenti che sono stati presentati insieme con il voto di fiducia . egli poi ha dichiarato (lo ringraziamo di questo come oppositori, e gli diamo atto della serietà e dell' onestà con la quale si è comportato sempre in Commissione e in Aula durante questo dibattito) che taluni suggerimenti dell' opposizione non soltanto possono essere utili in astratto — e questo è ovvio — ma gli sono stati utili in concreto. egli addirittura ha pensato di accoglierli, li ha accolti, e li ha accolti addirittura il Governo, che anche su un suggerimento, almeno, dell' opposizione, ha impostato la questione di fiducia . ed allora, traendo lo spunto da questa franca affermazione dell' onorevole Marotta, vi prego, onorevoli colleghi della maggioranza, di fare dentro di voi una riflessione e una considerazione che vi darà giustificazione piena, in questo momento, della validità del nostro atteggiamento di protesta nei confronti del corso che la discussione ha preso nelle sue ultime fasi. l' onorevole Marotta si è convinto, attraverso una osservazione fattagli dall' onorevole Luzzatto in Commissione. e, allora, come sono andate le cose nei confronti dell' esame concreto della legge? onorevoli colleghi , io vi dicevo: ringrazio gli onorevoli Bianco e Marotta. perché? perché e la prima volta, non solo in quest' Aula ma da quando la legge è venuta alla Camera, che si è cominciato a discutere del concreto e si è andati un po' avanti. fra poco un' altra saracinesca indubbiamente calerà su di noi sulla via della discussione, così come, quando in Commissione giungemmo all' esame della norma concreta, calò la saracinesca dell' articolo 30-bis del regolamento facendo piombare la legge in Aula. quando tentammo di discuterne nel Comitato dei nove, non vi fu tempo e si andò in Aula. in Aula è ora calata la saracinesca della fiducia. adesso finalmente si è cominciato a discutere. voi avete parlato e parlate — e dal vostro punto di vista avete ragione — di ostruzionismo e dite che, se l' ostruzionismo non vi fosse stato, potrebbe esservi la norma. io posso anche (per assurdo, naturalmente; perché non è la mia tesi) accettare questa vostra tesi. ma, anche se io l' accetto e se voi la sostenete, non prova assolutamente nulla ai fini di quello che sto dicendo. perché un dato di fatto emerge proprio dal comportamento sereno dell' onorevole Marotta. il dato di fatto è questo: che materie di tal genere devono essere discusse non tra voi e noi, ma fra tutti noi. devono essere discusse fra noi, perché non si tratta di modalità spicciole. oggi abbiamo sentito per la prima volta un andirivieni di dati tecnici, di decimali e di considerazioni che possono sembrare e sono, per coloro che non si sono addentrati in questa specie di giungla che è il disegno di legge come il Governo ce lo ha presentato e in questo momento c' impone, che possono sembrare e sono astruse; ma sotto ognuno di questi dati, di questi decimali e di queste considerazioni astruse o astratte vi è una situazione politica nostra e una situazione politica vostra; vi sono i rapporti fra circoscrizioni, i rapporti fra candidati, i rapporti fra deputati. vi è la possibilità, secondo una determinata soluzione, che una determinata circoscrizione non abbia addirittura rappresentanti delle minoranze, o abbia rappresentanti di talune minoranze e non ne abbia di altre. vi è la possibilità, tramite determinati accorgimenti che si potrebbero introdurre o non introdurre, che vengano, fra le minoranze, favorite le più massicce, o che vengano invece, fra le minoranze, favorite le più fragili. tutto questo porta e porterà a degli sconvolgimenti in sede circoscrizionale; porterà addirittura a dei terremoti di natura politica, non più di natura tecnica. onorevoli colleghi : voi nutrite fiducia. nutritela pure! ma state attenti, onorevoli, colleghi della maggioranza. perché, se avete ben udito talune delle considerazioni dell' onorevole Bianco, se avete ben udito, e di quelle non potete dubitare, alcune, delle interessanti considerazioni dell' onorevole Marotta, vi sarete resi conto che si tratta di ciascuno di voi, o per lo meno — se volete essere, e io credo che siate, tutti disinteressati nei confronti della sorte personale nella futura contesa elettorale — si tratta delle vostre circoscrizioni, si tratta della geografia politica che ciascuna delle vostre e delle nostre circoscrizioni andrà ad assumere. questo tenetelo ben presente. tenete presente la procedura straordinaria che state instaurando (e di cui credo non si discuterà molto a lungo): nulla, secondo voi, è mutabile; nulla e divisibile, perché nulla è modificabile. si discute; noi compiamo questo dovere; qualcuno di voi compie il suo; ma si discute quando ormai la materia è decisa. ciò detto — e credo siano considerazioni estremamente serene — io intendo occuparmi rapidamente di taluni degli aspetti tecnici della legge, che particolarmente possono preoccupare la nostra parte. innanzi tutto: norme intorno alle modalità del collegamento. nel testo del disegno di legge si legge: « la dichiarazione di collegamento deve essere effettuata, con atto autenticato da notaio, dal presidente o dal segretario ovvero dalla direzione del partito o del gruppo politico , eccetera » . a questa norma la nostra parte aveva presentato degli emendamenti che ci sembrava utile discutere. non possiamo discuterne, e allora ci permettiamo di esprimere le nostre preoccupazioni. esprimiamo le nostre preoccupazioni per una ragione di carattere generale . come voi sapete, mentre da un lato i partiti politici rappresentano il fondamento di tutta la vita politica e anche di tutta la vita costituzionale del nostro paese, e s' inseriscono come fattore determinante nei rapporti fra cittadini e Stato, come elemento di mediazione necessaria tra cittadini e Stato dal punto di vista politico, l' Assemblea costituente non ha inteso determinare questa materia con un profilo giuridico netto. vi è soltanto l' articolo 49 della Costituzione che tratta dei partiti. e, quando si pose il problema di chiarire, di strumentare giuridicamente l' assetto interno dei partiti, la responsabilità dei dirigenti, il controllo relativo alla democraticità interna dei partiti, la Costituente, per motivi politici facilmente comprensibili in quel momento, passò oltre. e allora? allora i partiti sono associazioni di fatto in Italia, niente altro che associazioni di fatto. il che noi critichiamo, condanniamo; il che dà luogo e darà luogo e non potrà non dar luogo a gravissimi inconvenienti soprattutto dal punto di vista del Governo e della maggioranza. ma, finché cosi è, non è possibile cercar di seguire anche in questa materia il metodo che molte volte la maggioranza cerca di seguire, cioè non affrontare in pieno il problema attraverso una revisione della Carta Costituzionale che potrebbe benissimo essere richiesta al riguardo, ma affrontarlo e cercare di risolverlo di soppiatto, direi, introducendo in leggi importanti e fondamentali delle norme che tendono a regolare una materia che non è regolabile costituzionalmente. questo inconveniente lo segnalammo già a proposito della precedente legge Scelba contro il Movimento Sociale Italiano . e il problema in quel momento era particolarmente serio e grave. si trattava di regolare per legge i fini, e quindi in sostanza anche l' assetto interno che seguiva ai fini, e la struttura di partiti che potessero pronunciarsi politicamente in un determinato modo. noi osservammo che era illegittima la regolamentazione giuridica di tale materia finché non vi fosse stato un piedistallo costituzionale. qui apparentemente essa è meno grave e meno seria, ma lo è in forma notevole per le conseguenze che una norma introdotta, direi, con una certa leggerezza potrebbe determinare. si dice che le dichiarazioni di collegamento devono essere fatte dal presidente, dal segretario o dalla direzione del partito. che cosa vuol dire dal punto di vista giuridico? assolutamente nulla. vi sono partiti in cui quelle tre figure esistono oggi e potrebbero non esistere più alla vigilia o durante le elezioni; vi sono partiti in cui gli organi dirigenti effettivi non hanno costituito né un presidente, né un segretario, né una direzione di partito ma un consiglio, un comitato, un organo più vasto di questo. quando s' inserisce una norma di questo genere, si può dar luogo — e si darà luogo — ad inconvenienti assai seri, che diventano tanto più seri quanto più la legge — come rilevava l' onorevole Marotta poco fa e come, molto compiaciuto, rilevava l' onorevole Giannini l' altro giorno — favorisce — e questo è, uno degli assurdi tecnico-politici della norma — la polverizzazione dei partiti. voi avete fatto la critica alla proporzionale criticandola fra l' altro, anche per questo. è tradizionale nella critica contro il sistema proporzionale questa particolare critica: la proporzionale favorisce la polverizzazione dei partiti, la polverizzazione politica; altri sistemi, invece, conferirebbero alla riduzione dei partiti a due o tre forze essenziali. e voi, criticate la proporzionale anche nelle parti che vi fanno comodo, non solo avete lasciato in piedi l' inconveniente tradizionale e obiettivo che la proporzionale ha sempre determinato, ma lo avete aggravato con questa legge. avete preso il peggio delle critiche contro la proporzionale, il peggio delle critiche contro altri sistemi e avete fatto questo sistema. questa legge favorisce — e l' onorevole Giannini, come dicevo, dal suo punto di vista se ne compiaceva l' altro giorno — il pulviscolo dei partiti: non le piccole liste che già esistono, ma determina, sollecita il formarsi di listarelle minori e minime. ora, questo dato è indubbio e di esso già i primi riflessi politici si sono visti in questa stessa Aula attraverso l' improvvisa tendenza governativa di taluno degli uomini politici i quali non hanno più la possibilità di presentarsi in partiti organizzati ma hanno l' unica larvata speranza di essere accolti in un apparentamento governativo (che si varrebbe di loro per condurre in porto quel famoso voto che potrebbe decidere dell' esito delle elezioni, voto che andrebbe a favore dei grossi partiti e ridurrebbe a un giuoco non molto apprezzabile, sul piano politico e morale, la posizione dei colleghi che in questi giorni tanto zelo sono andati dimostrando). questa situazione si aggancia alle nostre preoccupazioni, di natura non formale ma sostanziale, che avanziamo circa la terminologia usata da questa legge a proposito degli organi dei partiti. si possono determinare situazioni di carattere politico che non sappiamo, in questo momento, — a danno od a vantaggio di chi possano andare, ma che debbono preoccupare il legislatore. poiché abbiamo queste preoccupazioni, ci eravamo permessi di presentare anche altri emendamenti relativi ad una più sicura garanzia del contrassegno di lista. anche questi emendamenti non risultano più discutibili, né proponibili, né tantomeno accettabili; anche questi emendamenti, che pur rispondevano ad una seria e obiettiva preoccupazione. l' onorevole Marotta ha parlato delle liste dei partiti piccoli o piccolissimi, e ne ha parlato rispondendo all' onorevole Bianco, e precisamente dicendogli che non era affatto incongrua la contradizione per cui, se la maggioranza supera il 50 per cento dei voti, queste liste, che non siano state presentate che in una circoscrizione, eventualmente concorreranno al quoziente; mentre se la maggioranza non supera il 50 per cento dei voti, queste liste, non essendo state presentate in un numero sufficiente di circoscrizioni, e non avendo riportato il quoziente intero in alcuna circoscrizione, siccome entra in vigore il vecchio meccanismo, risulteranno defraudate di tutto ciò che sarebbe loro spettato. l' onorevole Marotta ha risposto con argomentazioni che lui stesso ha definito logiche. e logiche sono, ma politiche no. non si può discutere una legge di questo genere sul piano della logica pura, della logica astratta, della matematica e basta. sarebbe già un bel fatto se si discutesse in tal modo, e lo sarebbe stato soprattutto se in tal modo la legge si fosse redatta, compilata e presentata alla Camera. ma non bastano le preoccupazioni di ordine matematico; ad esse si debbono accompagnare preoccupazioni di ordine politico; e sul piano politico questa contradizione in termini risulta in tutta la sua enormità, di cui spero vi rendiate conto. questa legge incoraggia dunque la polverizzazione dei partiti, la quale andrà a favore della maggioranza e non dei partitini o listerelle, che assai difficilmente potranno raggiungere il quoziente e portare un deputato nel caso in cui la maggioranza diventi effettivamente tale attraverso le nuove elezioni e superi il 50 per cento . se invece la maggioranza non sarà raggiunta, la polverizzazione dei partiti che si andrà a determinare si ridurrà in un danno generale, in un inconveniente generale in una dispersione generale dei voti, in una confusione politica ancora maggiore di quella che già regna, e tutto questo all' insegna del superamento dei tradizionali difetti della proporzionale e per chiarire — come voi dite — la situazione politica e l' assetto dei partiti nel paese. si fa la questione dei voti validi. l' onorevole Marotta voglio credere che non volesse rivolgere alla nostra parte quelle obiezioni che potranno essere anche politicamente fondate se rivolte a quell' altra parte perché noi non abbiamo nessuna complicità di nessun genere nell' esito del referendum che si svolse nel 1946: problema che, per noi; non è in questo momento in discussione. e, allora, escluso il settore di sinistra, l' argomentazione del collega Marotta si ritorce tutta su voi della maggioranza; perché il referendum istituzionale si svolse nel 1946, e a sette anni di distanza siamo ancora a parlare sulla validità di quel referendum proprio perché i voti non furono conteggiati come voti dati, ma come voti validi; e il conteggio sui soli voti validi ha determinato obiezioni che hanno fatto l' oggetto di ricorsi che hanno trovato accoglimento anche presso altissime magistrature. e, allora, noi vi chiediamo: avete un qualche interesse a determinare anche sull' esito delle future elezioni una polemica di questo genere? non mi dite che il problema è irrilevante; il problema è rilevantissimo. se voi vi procurate i diligenti, ottimi volumi che l' Istituto di statistica ha pubblicato intorno ai risultati elettorali d' Italia dal 1848 al 1948, voi potrete seguire attraverso quelle tabelle l' entità degli annullamenti dei voti e l' influsso di tali annullamenti sull' esito delle elezioni. vedrete, onorevoli colleghi , che tale entità ha seguito una specie di linea parabolica. gli annullamenti erano, naturalmente, assai modesti quando il corpo elettorale era ristretto e qualificato. l' introduzione del suffragio universale ha determinato, naturalmente, un numero enormemente maggiore di annullamenti di voti. la semplificazione successiva dei sistemi elettorali ha ridotto tale annullamento di voti. ma l' introduzione, durante le prove elettorali amministrative degli anni passati, del sistema piuttosto complesso per l' elettore del collegamento di liste ha determinato un aumento assai considerevole dei voti annullati. voi sapete bene, onorevoli colleghi , che durante le elezioni amministrative dell' anno scorso il ministero dell'Interno è stato indotto ad emanare una circolare ai prefetti con la quale venivano impartite disposizioni circa la validità o meno dei voti dati contemporaneamente a due o più liste collegate. voi sapete che su questo problema si sono avute gravi discussioni, reclami, e ricorsi. voi sapete che l' aver determinato una soluzione o un' altra intorno a questo problema ha addirittura capovolto i risultati elettorali in taluni capoluoghi di provincia, e, mi sembra, anche in taluni collegi provinciali. i voti annullati nelle ultime elezioni amministrative sono stati, se non sbaglio, 1.800.000. ciò significa una percentuale, se non sbaglio, del 6, 7 o 8 per cento sul totale dei voti. è esatto che questa percentuale dei voti non va tutta a danno delle liste di minoranza o tutta a vantaggio delle liste di maggioranza. né, qui, io voglio fare delle insinuazioni, le quali potrebbero anche essere giustificate dato il comportamento della maggioranza a proposito di questo provvedimento elettorale. ma, ora, non vogliamo anticipare quella che potrebbe essere la polemica elettorale o postelettorale. non vogliamo insinuare che questa norma potrebbe essere strumentata dal Governo e che possano essere date ai presidenti dei seggi e a tutti gli organi di controllo circoscrizionale e centrale delle disposizioni apparentemente obiettive e innocenti, ma sostanzialmente tanto severe e tanto restrittive agli effetti della convalida dei voti da portare all' annullamento di una percentuale ancora più grande di voti. io voglio ritenere che tutto si svolga con obiettività e correttezza, però si tratta sempre di una probabile percentuale di almeno il 5 per cento dei voti annullati. mi darete atto che essendovi dei partiti che tendono alla maggioranza e che debbono raggiungere un determinato traguardo e superarlo, questa percentuale, anche se non andrà tutta a loro favore, o tutta a svantaggio della minoranza, indubbiamente favorirà in gran parte la maggioranza, abbassando sostanzialmente il quorum. vi saranno, allora, alcuni casi in cui il numero dei voti annullati sarà notevole e la maggioranza non raggiungerà il 50 per cento , potrà arrivare al 48 e anche al 46 per cento . si potrebbe, poi, perfino pensare al caso limite, che naturalmente io non faccio mio, ma è un' ipotesi che potrebbe verificarsi, e cioè che si possa arrivare al 42 per cento dei voti, sufficiente ai partiti apparentati di centro per conseguire l' apparente maggioranza assoluta e quindi il premio. ha detto l' onorevole Marotta che in tutte le leggi elettorali si è fatto così. io rispondevo: è vero; ma replico con un argomento vostro. quando vi si è chiesto di abbinare queste elezioni con il referendum, voi avete risposto che queste elezioni sono già un referendum: v' è il 50 per cento da superare, e coloro che voteranno in tal senso e porteranno i partiti di centro a raggiungere e superare il 50 per cento in fin dei conti daranno luogo ad un referendum. benissimo, accetto il vostro argomento. ma io vi richiamo alla osservanza dell' articolo 75 della Costituzione, il quale stabilisce le norme sul referendum e dichiara che il referendum è valido quando vi abbia concorso almeno la metà degli aventi diritto. la Costituzione non lo dice, né il mio problema è questo. siete stati voi; noi non abbiamo sostenuto la tesi dell' abbinamento. è una tesi politica interessante, che si ricollega a tutte le polemiche sulla legge per il referendum, che non ho alcuna intenzione di riaprire in questa sede; ma noi non ci siamo associati a quella polemica. io, tra l' altro, sono uno dei deputati che si sono occupati dall' inizio di questa legislatura della compilazione della legge sul referendum e so che le obiezioni di carattere tecnico fatte sino perfettamente valide sul piano tecnico. ma, siccome voi avete detto che queste elezioni avranno un valore di referendum — e questa è un' impostazione di maggioranza, data nel momento in cui il Governo chiede la fiducia; è un' impostazione governativa solenne, e senza dubbio durante la campagna elettorale questo sarà uno dei vostri cavalli di battaglia (voi direte: ecco il referendum!) — allora io dico: se volete avere il diritto politicamente di sostenere questo argomento, richiamatevi alla norma costituzionale, che darebbe effettivamente, se osservata in questo caso, un carattere anche tecnico; e ciò vi gioverebbe. se siete così sicuri di raggiungere e superare il 50 per cento , perché non avete il coraggio di affrontare la prova sul piano della battaglia effettivamente equa e serena? affrontatela, richiamatevi al referendum, dimostrate che superate il problema sul piano politico — non potendolo superare sul piano tecnico della legge del referendum — per le ragioni da voi giustamente enunciate, ed accettate per questa legge l' impostazione che l' articolo 75 della Costituzione fissa per il referendum; impostazione che non contradice ad alcuna altra norma costituzionale, che non esiste relativamente alla legge elettorale . altrimenti sarà da parte nostra legittimo il sospetto che voi pensiate di avvalervi di questa contingenza o evenienza dei voti annullati e che nei vostri calcoli non sia già il raggiungimento del 50 per cento della fiducia da parte del corpo elettorale , ma il raggiungimento del 42-43.44 per cento . del congegno di questa legge hanno già parlato gli onorevoli Bianco e Marotta. do atto all' onorevole Marotta che il suo emendamento, per la parte cui si riferisce, ha migliorato la situazione. egli ha detto poco fa che, quando in Commissione si parlava della delega, le opposizioni si augurarono che il suo emendamento rimanesse in piedi. esattissimo: ci auguravamo che il suo emendamento restasse in piedi, perché la situazione era questa: o il suo emendamento restava in piedi o la norma veniva addirittura peggiorata, perché era chiaro dal modo in cui la richiesta di delega era configurata che la precedente norma, esistente nel progetto di legge governativo, era stata abbandonata dai rappresentanti della maggioranza. a scanso di peggiori guai ed anche di più gravi sorprese eravamo contenti se, perlomeno, si rimaneva, come poi si è rimasti, all' emendamento Marotta; a proposito del quale io devo esprimere la mia sommessa sorpresa. pare sia assolutamente chiaro che l' emendamento Marotta ha migliorato il congegno a vantaggio, per quel che riguarda l' apparentamento di maggioranza, della Democrazia Cristiana , cioè del maggiore dei partiti di maggioranza e quindi a svantaggio dei tre parenti. ed allori vorrei chiedere ai rappresentanti dei parenti: come mai avete firmato l' emendamento? accanto alla firma dell' onorevole Marotta vedo le firme degli onorevoli Bertinelli ed Amadeo, ma non vedo la firma di un liberale, il che mi fa pensare che i liberali in questo si siano sentiti relativamente parenti. forse pensano alle circoscrizioni, per essi particolarmente importanti ed impegnative, di Campobasso e Benevento, dove le loro posizioni in seguito all' applicazione dell' emendamento Marotta potranno ricevere un danno tanto notevole da essere addirittura, annullate. ma i colleghi liberali hanno fiducia; i colleghi socialdemocratici hanno fiducia, i colleghi repubblicani hanno sempre fiducia. perché turbare questo idillio? facendo il mio dovere di relatore, mi limito a sottolineare ai gruppi dei parenti minori che sottoscrivendo questo emendamento essi hanno ceduto alla Democrazia Cristiana in un campo che potrebbe essere foriero di sgradevoli sorprese. mi aspettavo questa risposta per inserirvi un' altra osservazione, obiettiva e di fondamentale importanza. anche in Commissione, quando al suo collega Rossi facevamo osservazioni analoghe a proposito della richiesta di delega e del meccanismo della legge in generale, l' onorevole Rossi e tutti i colleghi della maggioranza mi rispondevano: « ma di che vi preoccupate? che importanza ha se questo o quel partito viene diminuito od annullato in questa od in quella circoscrizione a vantaggio di un altro partito, se poi in campo nazionale i seggi di ogni partito sono stabiliti con un quoziente fisso che è determinato con la prima operazione di divisione dei voti e di ripartizione dei seggi? » . io, non al collega Bertinelli per non fare un caso personale, ma al collega X del partito Y vorrei porre una domanda: tu sei deputato di quella circoscrizione: in quella tale circoscrizione ti interessa o no che il tuo partito abbia o non abbia il suo deputato? ti interessa che gli elettori di quella circoscrizione (che hanno dato al tuo partito un certo numero di voti perché un deputato del partito sia eletto e difenda doverosamente gli interessi di quella parte d' Italia in un' assemblea rappresentativa) abbiano la sensazione di aver votato giusto e bene, o preferisci che abbiano la sensazione di essere stati veramente i grandi truffati in questa situazione elettorale? crede ella onorevole Bertinelli, che sia irrilevante per un partito politico che non conti in ogni circoscrizione su parecchi deputati; per uno di quei partiti come il suo ed il mio, e come tutti i partiti di opposizione tranne quello comunista, avere per cinque anni... non interessa un deputato: prima di tutto interessa il corpo elettorale ; interessa la situazione politica di quella circoscrizione; interessa la geografia politica di quella zona; interessa la situazione politica generale. è una questione seria ed importante, forse la più seria: la solleverò poi con dei dati precisi, per quanto riguarda la nostra parte, per documentarvi le ragioni obiettive della nostra feroce opposizione a questo disegno di legge . è estremamente importante per i singoli partiti, per tutti i partiti nel loro complesso, per il corpo elettorale nella sua interezza, per la situazione politica italiana , è estremamente importante — dico — che determinate correnti abbiano o non abbiano la loro legittima rappresentanza parlamentare in talune parti d' Italia, a meno che voi al deputato non attribuiate alcuna funzione politica, a meno che voi consideriate — ma non è così, perché sarebbe contradittorio — che è indifferente che in questa Camera il rappresentante della tale categoria sia di una città o di un' altra. ma, onorevole Bertinelli, ella è un socialdemocratico, si richiama a tradizioni socialiste; ed io da tutti potrei sentire una simile interpretazione delle funzioni del deputato tranne che da un uomo della sua parte. se una simile osservazione la facessi io, richiamandomi a concezioni corporative della Camera dei Deputati , potrebbe anche passare; ma che un uomo che si richiama a tradizioni politiche socialiste mi venga a dire che è indifferente che in una determinata provincia gli interessi dei lavoratori di quella provincia siano rappresentati o non dall' uomo o dal partito cui i lavoratori hanno dato i voti, questo è talmente assurdo che dimostra (non può dimostrare ch' ella non ha meditato la materia, perché quale relatore)... allora presentatevi a Strasburgo. qui siamo ancora in Italia, e, se non vi dispiace, stiamo cercando di fare una legge per il nuovo Parlamento italiano, che si occupi degli italiani, che si ricordi meno delle inutili polemiche portate qui su Stalin, su Truman, su Mao-Tse, su Tito. e ricordatevi questo nell' atto in cui con un voto di fiducia darete al Governo il mandato per la legge che dovrà strumentare la futura assemblea legislativa del nostro paese. ricordatevi delle vostre responsabilità, che non si risolvono scrollando le spalle e dicendo: « nutriamo fiducia » . ci rivedremo — o vi rivedrete con altri che succederanno a noi nella prossima legislatura — e sapremo come la soluzione di questi problemi sul piano politico avrà pesato sulle sorti di questa Assemblea e del nostro paese. devo fare qualche altra osservazione circa la situazione del nostro partito nei confronti dell' eventuale messa in moto del meccanismo che questa legge prevede. e queste considerazioni, che rappresentano la parte finale del mio breve intervento, ve le voglio fare per un finale debito di onestà e di chiarificazione nei confronti della Camera. noi siamo stati accusati di condurre contro questa legge un' opposizione intollerante, faziosa, soprattutto preconcetta. il presidente del Consiglio in persona, ieri, concludendo con il suo importante intervento la discussione generale sul merito della legge, ha dichiarato addirittura, di aver visto in quest' Aula addirittura un tale accordo destra-sinistra da preoccuparlo per le sorti future del Parlamento, qualora questa legge non passasse. io avevo avuto già occasione di prerispondere, direi, alle argomentazioni di tal genere durante la mia relazione sulla legge. però, siccome si trattò di una relazione notturna (lo ricorderete) e siccome il Governo, sebbene sia insonne, non era tuttavia logicamente tutto presente in quella occasione, né poteva esserlo, ripeterò in poche parole l' argomento politico fondamentale che si oppone a quanto ha detto il presidente del Consiglio , e suffragherò sul piano tecnico — perché questo mio intervento è tecnico, come deve esserlo, signor presidente — e senza divagazioni la mia affermazione. il presidente del Consiglio poteva cercare un' altra occasione per parlare di collusione destra-sinistra. questa è l' occasione peggiore; anzi, questa è l' occasione nella quale se vi è un problema di cui la maggioranza dovrebbe non trattare è proprio questo. perché questa legge è nata nei piani del Governo proprio dall' assoluto convincimento dell' impossibilità di un collegamento elettorale destra-sinistra. il Governo ha potuto fare una legge di questo genere, che assegna il premio di maggioranza a quel gruppo che raggiunga e superi anche di un voto il 50 per cento dei suffragi soltanto perché era pregarantito circa l' assoluta impossibilità sotto ogni punto di vista — dal loro punto di vista , dal nostro punto di vista : lo dobbiamo dire e riconoscere con reciproca chiarezza e lealtà — di un qualsiasi congiungimento anche sul pianto tattico elettorale fra le sinistre e le destre, parlando dal punto di vista parlamentare. se il Governo nella sua preveggenza, nella sua saggezza, nel suo senso di responsabilità , che gli dobbiamo attribuire perché altrimenti Governo non sarebbe, avesse soltanto lontanamente potuto immaginare o supporre o sospettare un simile patto elettorale antigovernativo che conglobasse destre e sinistre, non avrebbe presentato una legge di questo genere, perché una legge di questo genere sarebbe stata lo strumento del suicidio di questo Governo. e, se anche questo Governo fosse stato così folle da presentarla, io credo — senza fare alcuna insinuazione — che qualcuno avrebbe suggerito o addirittura premuto o addirittura impedito che il Governo, inserito in quella tale sfera d' interessi occidentali, si mettesse il cappio alla gola da sé e non determinasse una situazione che potrebbe determinare il crollo di tutta tutta una politica. non ci si venga dunque a dire proprio in questa occasione che esiste una collusione. onorevoli colleghi , quando ci si opporne ad una legge che si ritiene dall' opposizione sia legittima e sacrosanta, si ha un solo modo per opporsi: è dirle di no. è logiche che nel dire no a questa legge si incontrano tutti coloro che la legge colpisce e tutti coloro che , a parte considerazioni d' interesse personale e di gruppo, ritengono che questa legge colpisca in modo definitivo — come gli ultimi sviluppi anche procedurali hanno via via dimostrato — la democrazia parlamentare in Italia, la sovranità popolare quale essa deve essere rappresentata e incarnata nei futuri parlamenti, in qualunque sistema, entro qualsiasi struttura statale, di fronte a qualsiasi dottrina e impostazione. se questa è la collisione, allora vi ricorderò, non da questo punto di vista tecnico ma da un punto di vista politico, che vi è stata in questa Assemblea pochi mesi fa — e mi stupisco che molti l' abbiano dimenticato — una collusione politica aperta tra le sinistre e il centro. voi siete stati d' accordo quando si è tentato di sopprimerci, siete stati d' accordo nel votare la prima legge Scelba contro di noi. e con quale ardimento vi presentate dopo qualche mese da quella che ora definirò serenamente una commedia politica recitata fra voi, insieme d' accordo, contro di noi; con quale animo vi presentate a sostenere la tesi politica contraria? voi credete che il Parlamento sia senza orecchie, senza memoria; che l' opinione pubblica non ricordi niente? ciò premesso e ritornando alle considerazioni tecniche, alle cifre (per concludere), io voglio giustificare dinanzi a voi le ragioni particolari per le quali il nostro accanimento contro questa legge è così vivo. noi difendiamo — ve lo abbiamo detto e ripetuto nella discussione generale , e ve lo ridiremo nelle dichiarazioni di voto — lottando contro questa legge non soltanto principi che ci sembrano seri e sacri; ma difendiamo il nostro diritto alla vita come deputati del Movimento Sociale Italiano , come deputati di un partito che si deve difendere contro l' attacco frontale che voi gli dirigete. voi ce lo avete detto: non vi è stato stato alcuno di voi, della maggioranza, dal Governo ai rappresentanti dei vari partiti, che non ci abbia detto e ripetuto che questa legge è il chiavistello contro le destre, la difesa contro le destre, intendendosi per destre soprattutto questa destra estremista che sarebbe rappresentata dal Movimento Sociale Italiano . e le cifre risultanti dall' applicazione del congegno di questa legge ai risultati elettorali delle elezioni amministrative confermano quanto è stato detto qui sul piano politico; ma lo confermano in una maniera talmente grave, talmente stridente con qualsiasi norma di equità e di giustizia, da giustificare non la nostra opposizione quale essa è stata, ma un' opposizione ben più virulenta e tenace di quella che abbiamo potuto mettere in atto. cito in proposito le tabelle allegate alla relazione di minoranza di sinistra. evidentemente non faccio miei questi calcoli e questi dati, sui quali, anzi, faccio tutte le mie riserve non avendoli controllati di persona: si tratta, tuttavia, di dati, per quanto presuntivi, come gli stessi relatori di sinistra avvertono, indubbiamente obiettivi in quanto partono da premesse esatte. cito i dati per mettere a raffronto la situazione elettorale del Msi. con quella dei cosiddetti partiti minori di centro, da me scelti a preferenza del partito maggiore dello schieramento apparentato perché i dati sono più vicini e il confronto risulta più evidente. il raffronto che io sto facendo ha lo scopo di porre in risalto la gravità dell' ingiustizia che verrà posta in atto da questa legge elettorale , nonostante tutti i tentativi della maggioranza per minimizzarla e sdrammatizzarla. nella circoscrizione di Genova nelle ultime elezioni amministrative si sono avuti i seguenti risultati: Msi 45.821, partito liberale 22.088. lo credereste? a entrambi i partiti verrà corrisposto 1 seggio, nonostante che i liberali abbiano avuto il 50 per cento in meno dei voti rispetto al Msi. il partito repubblicano ha avuto, a sua volta, nella stessa circoscrizione, 29 mila voti: anch' esso avrà 1 seggio, nonostante! a differenza di poco meno del doppio. è vero che nelle nuove elezioni il computo dei voti si farà secondo un quoziente non variabile ma prefissato, ed è altrettanto chiaro che i risultati circoscrizionali non possono essere trascurati, ma sono anzi di fondamentale importanza, perché determinano la geografia politica del paese e l' atteggiamento, non solo del corpo elettorale , ma dei cittadini nei confronti dei partiti che si sono presentati alle elezioni. nella circoscrizione di Milano i risultati sono stati i seguenti: Msi 98.896 voti, partito repubblicano 29.206. il risultato sarà di 1 seggio sia al partito repubblicano sia al Msi nonostante l' enorme differenza di voti. questa è la giustizia distributiva che voi mettete in atto con questa legge! e vi sono dei liberali che l' approvano! e ci si meraviglia che l' opposizione la combatta con tanto accanimento e parli di un attentato alla libertà del popolo e al diritto di rappresentanza! circoscrizione di Verona: il Msi ha avuto 72.944 voti e il partito liberale 29.54.1. anche in questo caso questi partiti avranno 1 seggio ciascuno. sfido che i partiti minori non hanno avanzato difficoltà ad accettare questa legge! ecco la ragione per la quale essi non hanno insistito per preventivamente discutere un programma comune. ma che programma? l' unica cosa a cui si tende è quella di ritornare in quest' Aula da parte di uomini i quali sapevano benissimo che, se fosse rimasta la proporzionale, non vi sarebbero tornati. del resto, l' onorevole Cifaldi lo ha detto chiaramente: i liberali approvano la legge perché senza di essa il loro partito si sarebbe sbriciolato. circoscrizione di Bologna: il Msi ha avuto 46.227 voti e il partito repubblicano 27.778. questi partiti avranno 1 seggio ciascuno nonostante la differenza di suffragi. nella circoscrizione di Firenze la situazione è ancora più grave. il Msi ha avuto 32.004 voti (naturalmente i dati sono quelli del ministero dell'Interno ). Movimento Sociale , dunque: 32.004 voti; partito socialdemocratico : 28.736. risultato: Movimento Sociale , nessun seggio (32 mila voti non danno nulla, venendo completamente dispersi); partito socialdemocratico , invece, 1 seggio. sfido, dunque, che vi votano la fiducia, sfido che non hanno dubbi e perplessità, sfido che le confessioni che ci fanno nei corridoi quando ci dicono: « se potessi parlare sarei contro questa legge » non vengono ripetute in Aula! devo dire che l' onorevole Giovannini ha risposto per conto nostro all' inizio drammatico dato ieri sera dal presidente del Consiglio al suo discorso. il presidente del Consiglio disse che fra tutte le osservazioni, fra tutte le accuse che gli erano state lanciate contro, una lo aveva particolarmente ferito, quella proveniente dal settore, egli ha avuto la bontà di dire, « neofascista » , che, attraverso l' onorevole Roberti, aveva detto: « voi tradite, rinnegate le tradizioni in cui avete sempre detto di credere » . e aggiunse l' onorevole presidente del Consiglio : « io non accetto che mi si accusi di prendere volontariamente le vie del regime e della dittatura » . se avessimo potuto parlare ieri sera, avremmo risposto al presidente del Consiglio che noi non lo accusiamo affatto di prendere « volontariamente » le vie del regime e della dittatura. volontariamente o no, il fatto è ch' egli le prende queste vie, che di fatto le sta prendendo. che poi ciò sia volontario o no, questo lo deciderà la storia, quella famosa storia cui pare tutti ci andiamo ora appellando. dunque un liberale che ci chiede, trattando di questa legge, se sotto il fascismo i liberali avrebbero avuto più o meno seggi. ma certamente no, onorevole Giovannini, che non ne avrebbero avuti. ma quella era una dittatura che aveva il coraggio di dire che era una dittatura e assumeva le sue responsabilità: qualcuno è morto assumendo le proprie responsabilità fino alla fine. voi lo avete condannato, noi non lo abbiamo condannato: ed è una questione che si può porre in altra sede. ma v' era una coraggiosa assunzione di responsabilità. vi fu un 3 gennaio: condannabile, se volete; ma qualcuno disse, perché si poteva dire, che era il 3 gennaio. ma l' ora che è suonata ieri sul quadrante della storia nessuno ha detto che era il 17 gennaio. non ho mai voltato gabbana, come tanti di voi. circoscrizione di Ancona: Movimento Sociale 26.972 voti; socialdemocratici 29.886 voti. ebbene, il Movimento Sociale non riporta alcun seggio e i socialdemocratici, con lo stesso numero di voti, 1 seggio. circoscrizione di Roma: Movimento Sociale Italiano , se non vi dispiace, 252.588 voti... vi dispiace? vi dispiacerà ancor più quel che verrà a primavera. verrà il bello! partito repubblicano , nella stessa circoscrizione, 87.571 voti. è forte a Roma il partito repubblicano . ho voluto onestamente citare una circoscrizione in cui il partito repubblicano è forte: 87.571 voti, onorevole Pacciardi, sono un bel risultato. ci congratuliamo col suo partito. però, con 87.571 voti, il suo partito prenderebbe ben 3 seggi, mentre il nostro, con 252.588 voti, cioè tre volte tanto, prenderebbe 4 seggi, cioè solo 1 di più. circoscrizione dell' Aquila: Movimento Sociale Italiano 78.042 voti (1 seggio); partito liberale 22.489 voti (1 seggio); partito repubblicano 22.724 voti (1 seggio); partito socialdemocratico ! 26.067 voti (1 seggio). i tre partiti cosiddetti minori, che nel loro complesso non raggiungono i voti ottenuti dal Movimento Sociale , hanno 3 seggi contro 1 del Movimento Sociale ! circoscrizione di Napoli: Movimento Sociale Italiano 109.300 voti (2 seggi); partito socialdemocratico 16.800 voti (1 seggio). qui siamo addirittura all' assurdo! siamo a 16 mila contro 109 mila; la differenza fra i due risultati è di 8-9 volte, ma la differenza fra i seggi e di 1 a 2! circoscrizione di Bari: Movimento Sociale Italiano 76.482 voti (2 seggi.); partito liberale 19.688 voti (1 seggio); partito socialdemocratico 16.687 voti (1 seggio). fra tutti e due, questi partiti ottengono 35 mila voti ed hanno 2 seggi; noi, da soli, abbiamo ottenuto 75 mila voti e abbiamo 2 seggi! circoscrizione di Lecce: Movimento Sociale Italiano 67.009 (1 seggio); partito socialdemocratico 20.155 (1 seggio). più di tre volte i voti, ma risultato identico: 1 seggio! circoscrizione di Catania: Movimento Sociale Italiano 127.787 (3 seggi); partito socialdemocratico 44.859 (2 seggi); hanno un terzo dei nostri voti e quasi lo stesso nostro quoziente in seggi! ciò detto, evidentemente non v' è altro da aggiungere per dimostrare le ottime, le sacrosante, le necessarie ragioni di questa minoranza se si è battuta come si è battuta per impedire che questa legge passasse e, quanto meno, per illuminare la Camera e l' opinione pubblica sulle conseguenze di questa legge! ci è stata detto che la legge del 1948 ci ha danneggiato forse ancora di più, ma io rispondo come ho risposto l' altra volta al ministro dell'Interno : strana cosa, la legge del 1948 è venuta proprio a puntino per danneggiare il nostro partito, quale esso elettoralmente era configurato nel 1948. siccome allora fummo, nella scala dei partiti entrati in questo Parlamento, all' ultimo posto, avemmo sul groppone quella legge che ci portò via metà dei deputati, perché la legge di allora colpiva le liste minori e minime. poi, malgrado gli aggravi che la maggioranza e l' opposizione, concordi molte volte, ci hanno voluto mettere sul groppone, malgrado la legge Scelba, malgrado i veti dei congressi, o forse a causa e in ragione di tutto questo, abbiamo fatto una strada piuttosto notevole. eravamo piccoli e ora siamo cresciuti: non dico che siamo grandi, ma grandicelli. ma, ora che siamo grandicelli, ci arriva sul groppone questa legge, che non colpisce i piccoli (che anzi favorisce e sollecita perché portino voti alla maggioranza), ma colpisce i grandicelli. dopo di che io spero che nel 1958 non ci si verrà a proporre, quando saremo cresciuti, una legge che colpisca i grandi e dia il premio di maggioranza alla minoranza. tanti auguri, onorevoli colleghi .