Palmiro TOGLIATTI - Deputato Opposizione
I Legislatura - Assemblea n. 1060 - seduta del 02-01-1953
Sulla missione di unità della marina militare nel Golfo Persico
1953 - Governo Goria - Legislatura n. 10 - Seduta n. 28
  • Attività legislativa

lo ritiro, dichiarando brevemente le ragioni di questo mio atto. non posso che ritirare il mio ordine del giorno essendo stata presa dalla maggioranza, non dalla Camera, la decisione illegittima di negare le dichiarazioni di volo. questa decisione è senza dubbio prima di tutto violazione della lettera e dello spirito del regolamento e della pratica seguita da noi fino ad oggi. dato il modo come stanno le cose nella Repubblica, ritengo che questa decisione sia anche una offesa al Senato. mi pare, poi, che sia persino un ostacolo allo sviluppo della discussione. signor presidente , qualora ella avesse ancora rapporti cordiali col gruppo di maggioranza, credo non farebbe male a consigliarlo di trovare qualcuno che diriga la condotta della maggioranza in modo un po' più intelligente di come non sia stato diretto oggi. tutti sanno che noi avevamo accolto senza contrasto l' invito all' uso moderato del diritto di dichiarazione di voto che ci è dato dal regolamento. ciò che avevamo accolto e che eravamo disposti a fare avrebbe da tempo permesso di esaurire tutte le dichiarazioni di voto e persino il voto. quindi, colleghi della maggioranza, cercate di muovervi con un po' più di intelligenza nel dirigere le vostre azioni in questo dibattito. infine ritengo che le dichiarazioni di voto siano necessarie per mantenere non solo la varietà, ma persino la ricchezza e quasi vorrei dire la bellezza del contenuto stesso del dibattito, sino all' ultimo istante di esso; cioè sino al momento in cui si giunge allo schieramento e al computo dei voti. per esempio, nella discussione generale mi sono trovato di fronte ad una affermazione dell' onorevole Saragat, che questa legge sia necessaria per difendere la democrazia politica. era legittimo ed era utile per la Camera che in poche parole mi fosse consentito ribattere questa affermazione, dicendo che non capisco perché la democrazia politica per essere difesa debba essere uccisa, debba suicidarsi per conservarci. è un assurdo che nessuno mai riuscirà a spiegarmi. ma vi sono cose più interessanti ancora. si figuri, signor presidente , e sono certo di farla inorridire, che abbiamo un ordine del giorno firmato dall' onorevole Giannini dove in tutte lettere si riconosce che questo disegno di legge ci è imposto dallo straniero. vi vorrò vedere, signori della maggioranza, quando si verrà alla votazione, a suo tempo, di questo ordine del giorno . vi vorrò vedere se avrete il coraggio di votare questa motivazione, che è la motivazione stessa che noi diamo davanti al paese della vostra condotta, del modo come voi calpestate la democrazia, i principi parlamentari e i diritti del Parlamento, l' uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. vi aspetto alla prova di questo ordine del giorno . infine, sopprimendo il diritto delle dichiarazioni di voto , che è quello che mantiene un contenuto politico alla discussione anche nel momento in cui si affrontano e misurano le forze, si riduce tutto al puro rapporto di forza. siamo 300, voi siete 180: dovete sottomettervi. desidero a questo proposito — e con questo avrò terminato — fare questa dichiarazione. voi non avete ancora capito che cosa vi è al fondo di tutto questo dibattito. vi è un fatto molto semplice. se aveste davanti a voi una opposizione di forze trascurabili o di scarsa considerazione, un piccolo gruppo di deputati, voi potreste benissimo, essendo una schiacciante maggioranza, fare una legge elettorale senza tener conto delle opinioni di quel gruppo di deputati. ma quando qui vi è una opposizione che ha la forza che voi sapete e che rappresenta tanta parte, più della terza parte, del corpo elettorale , non potete fare una legge elettorale senza tener conto delle opinioni di questa minoranza, che ha tanta forza qui e tanto seguito nel paese. questo è ciò che voi non siete in grado di capire. non affermo, naturalmente, che ogni legge elettorale debba essere approvata all' unanimità, in una Assemblea come questa. di rado sono state approvate all' unanimità le leggi elettorali . affermo però che non si può fare, se non per spirito di prepotenza e di sopraffazione, una legge elettorale che non ottenga un minimo di consenso da una minoranza quale è quella che noi qui rappresentiamo. se fate questo, vuol dire che siete dei prepotenti, dei sopraffattori, degli strangolatori della democrazia politica per esplicito proposito. il modo stesso come vi conducete, il modo come incautamente vi siete condotti, particolarmente in questa seduta, darà a noi il maggiore aiuto per spiegare ancora una volta e sempre meglio al paese che questa è l' origine, che questo è il contenuto della nostra condotta e che e per questo che noi conduciamo qui la nostra lotta contro di voi e contro questa legge, affinché non possa venire approvata dai due rami del Parlamento e non possa diventare legge esecutiva nella Repubblica italiana .