Marco PANNELLA - Deputato Opposizione
XI Legislatura - Assemblea n. 80 - seduta del 28-10-1992
Elezioni europee
1992 - Governo III Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 91
  • Attività legislativa

signor ministro, non ho mai dubitato delle sue poliedriche capacità di fare molte cose nello stesso tempo, ma vorrei appunto non sentire profondissima la differenza tra me e lei; quindi, se mentre parlo lei mostra anche di ascoltarmi, ne sono felicissimo, e la ringrazio commosso. la proposta è questa: sospendiamo la discussione; troveremo la motivazione, aggiunta a quella di ieri, fino alla vigilia del vertice di Edimburgo, per elaborare assieme, attraverso un lavoro politico e parlamentare intensamente svolto, un documento che accompagni lo strumento di ratifica, documento che noi abbiamo interesse a definire, essendo giunti ad una completa — dico « completa » — considerazione dei fatti che di qui ad allora si svolgeranno. ciò allo scopo di meglio attrezzarci ad accompagnare la ratifica dei trattati con un documento (come per l' atto unico ) che il Parlamento con lei, con il Governo, con la commissione avrà potuto elaborare con la virtù della prudenza, cioè non approvando oggi un testo pure buono — ma, rispetto ad allora, sicuramente inadeguato — come quello elaborato da Fracanzani, bensì giungendo alla sua definizione dopo la prossima riunione dei ministri degli Esteri , alla quale lei parteciperà, dopo le reazioni del Parlamento europeo agli interventi e al dibattito svoltosi ieri, dopo le scadenze delle prossime settimane. se si arrivasse a quest' altro compromesso — consentirle di partecipare al vertice di Edimburgo dichiarando: l' Italia ha già compiuto questo gesto e questo è il testo politico con cui il Parlamento italiano e lo Stato italiano accompagnano la ratifica — credo che lei avrebbe una forza fresca e maggiore, aggiungendo a quanto vorrà comunque dire il testo che dovremmo far maturare in queste due, tre, quattro o cinque settimane di lavoro, un testo alto, importante, studiato, di accompagnamento alla ratifica del trattato. questo è quanto io propongo. per il resto, signor presidente , un federalista europeo come sono io (ciascuno di noi lo è in un modo particolare) non ha bisogno di aggiungere una sola parola a tutta questa storia. credo che nei fatti si dimostri la forza delle proprie convinzioni; l' abbiamo fatto in circostanze parlamentari, politiche, di Governo, estremamente difficili. ci siamo espressi e ci esprimiamo in Parlamento europeo ed altrove; ci esprimiamo soprattutto attraverso questa creazione, ma non quella che verrà fuori malauguratamente dal trattato di Maastricht , che ha già previsto il finanziamento pubblico dei partiti europei che nasceranno per poter dilapidare quel denaro. noi, senza aspettare quel denaro e contro quel denaro e quella creazione partitocratica che prevede Maastricht a livello delle forze politiche , stiamo organizzando, su una base militante e con grande sacrificio, quel partito transnazionale , « transpartito » e federalista che sicuramente deve esistere come soggetto politico, se vogliamo che poi vi sia un soggetto politico capace di determinare la vita delle istituzioni avendo una sua autonomia, proprio in relazione ai grandi valori che giustamente Salvadori un momento fa ricordava essere quelli che motivano le recenti o le antiche adesioni al progetto europeo, dal Manifesto di Ventotene ai documenti del Parlamento europeo e non ultimo, signor presidente (perché temo che lei l' abbia dimenticato), ad ottimo ed importante documento dismesso quasi da tutti. mi riferisco alla relazione di un deputato europeo che lei conosce (si chiama Colombo), incaricato di provvedere a questo compito nel sottocomitato sulla Costituzione europea. quel documento non rappresenta — credo — una proposta astratta da versare nel mondo o — temo — anche nella spazzatura delle piccole utopie che di volta in volta fanno perdere tempo alla gente. esso è un documento cogente nella politica quotidiana e deve essere un punto di riferimento esplicito, in modo da rappresentare il punto di forza , per una volta, della Repubblica italiana rispetto a tutti gli altri undici Stati della Comunità. e mi auguro che accettando il nostro invito a trovare la soluzione acconcia per riprendere la discussione e concludere — alla vigilia del vertice di Edimburgo, con il voto e la ratifica del trattato di Maastricht — il nostro lavoro, la nostra fatica, si possa consentire a noi, ma penso anche ad altri, di votare per la ratifica del trattato nonché di votare l' 8 o il 10 dicembre un documento che non sia quello pur ottimo, ma ad oggi sicuramente inadeguato, elaborato dal presidente Fracanzani.