Pietro NENNI - Deputato Appoggio
I Legislatura - Assemblea n. 1075 - seduta del 18-01-1953
Sul problema petrolifero
1953 - Governo Scelba - Legislatura n. 2 - Seduta n. 276
  • Attività legislativa

i deputati dell' opposizione di sinistra hanno tutti motivato il loro pensiero contrario alla legge elettorale ed al Governo che ha posto la questione di fiducia , e a me non rimane che stabilire lo stato della questione e in base ad esso enunciare il nostro atteggiamento finale. raramente, come nel dibattito in corso , i mezzi si sono adeguati al fine, cioè ad una legge sorta da preoccupazioni ed ispirazioni antidemocratiche, si sono applicati mezzi della medesima natura. valga il vero, onorevoli colleghi . voi avete con il voto del 9 dicembre respinto l' eccezione di costituzionalità e per farlo avete dovuto costituirvi giudici mentre eravate parte. e, ciò perché in cinque anni non avete trovato il tempo di dare alla Repubblica la Corte costituzionale , il referendum e le leggi organiche di integrazione ed esecuzione della Costituzione; onde la Camera sta per sciogliersi senza avere ottemperato alle norme transitorie, senza avere, cioè, secondo il disposto della norma IX « entro tre anni dall' entrata in vigore della Costituzione » adeguato « le sue leggi alle esigenze delle autonomie locali e alla competenza legislativa attribuita alle regioni » , e senza avere, secondo il disposto della norma XVI, « entro un anno dalla entrata in vigore della Costituzione » proceduto « alla revisione e al coordinamento con essa delle precedenti leggi costituzionali che non siano state finora esplicitamente o implicitamente abrogate » . voi avete sempre con il voto del 9 dicembre respinto la sospensiva da noi proposta con l' intento di impegnare la Camera a votare i disegni di legge sulle norme di organizzazione della Corte costituzionale e del referendum, che avrebbero richiesto non più di una o due sedute, con il vantaggio di sgombrare il campo dalle legittime apprensioni dell' opposizione circa le vostre intenzioni nei confronti della Costituzione. posti come vi siete su questo terreno, gli arbitri si sono seguiti gli uni agli altri, in un crescendo in una certa misura imposto dallo stato di illegittimità in cui vi muovete. avete accettato che il presidente della Camera fissasse alla prima Commissione un limite di tempo assai ristretto, con un procedimento mai prima di ora usato. avete negato alla commissione anche una proroga di pochi giorni per completare la discussione e presentare le relazioni. avete tentato con l' ordine del giorno Bettiol e consorti di rendere inemendabile il testo della legge. avete tentato con l' emendamento Paolo Rossi e consorti di delegare al Governo poteri che non ha in materia di leggi elettorali e con una procedura, anche essa senza precedenti, avete strappato alla prima Commissione il voto sulla proponibilità della delega. costretti a ritirare l' ordine del giorno Bettiol e indotti a non insistere sulla delega, avete votato il 17 gennaio scorso, in assenza dell' opposizione, la proponibilità della questione di fiducia sul residuo testo della legge, con la clausola governativa, mai impiegata nel Parlamento italiano dal 1861 ad oggi, secondo cui il voto deve darsi « con esclusione di qualsiasi divisione, emendamento, articolo modificativo o aggiuntivo di qualsiasi natura » , che era un modo inusitato ed aggravato di tornare al regime dei decreti legge . con ciò vi siete posti, signori della maggioranza, fuori della Costituzione, del regolamento della Camera, della costante prassi parlamentare, con in più il rifiuto del presidente della Camera di assumere le responsabilità inerenti alla sua carica e alle sue funzioni, al punto da determinare le dimissioni del vicepresidente Targetti e dei membri socialisti e comunisti dell' ufficio di presidenza . atto questo, onorevoli colleghi , il cui valore di esempio e di monito vale per qui e per fuori di qui, a richiamare le alte cariche dello Stato e chiunque sia investito di pubblici uffici, al sentimento della responsabilità. le società, signori della maggioranza, che cadono in questi errori entrano in uno di quei periodi storici che un secolo fa, a proposito della società francese, Carlo Marx definiva: « una lunga nausea » . questo riguarda la forma, la quale però è più che mai strettamente connaturata alla sostanza stessa della legge in votazione. e ciò basterebbe, onorevoli colleghi , a giustificare il voto contrario di ogni deputato, il quale ponga il rispetto della Costituzione e delle prerogative parlamentari al disopra di ogni altra considerazione. la nostra opposizione è largamente motivata dal merito della legge, che è questione sulla quale non voglio tornare, e dalla valutazione complessiva che diamo della politica governativa. voi siete, signori del Governo e della maggioranza, in piena contradizione con voi medesimi o almeno con ciò che dite di essere e che è stato ripetuto dal presidente del Consiglio la sera di sabato scorso: dei « democratici » i quali temerebbero di essere presi fra due negazioni della democrazia. in verità, voi avete paura degli strumenti che il moto della Resistenza e della liberazione ha posto nelle vostre mani. cinque anni appena dopo la promulgazione della Costituzione, siete in piena fase discendente. la paura che avete del movimento operaio vi spinge a spezzare la vostra forza parlamentare e la vostra dignità di parlamentari. voi dite di temere contro lo Stato, di cui sareste i guardiani, la congiunzione di due opposizioni di sinistra e di estrema destra , e fate una legge elettorale che, comportando inevitabilmente il « no » degli uni e degli altri, vi espone a ricevere le critiche e i colpi di tutte le opposizioni, le quali tra di loro non hanno nulla di comune se non il « no » alla vostra richiesta di fiducia e alla vostra legge. voi dite di temere l' ulteriore scivolamento all' estrema destra di una parte della opinione borghese, e fate una legge elettorale la quale consente ai fascisti e ai monarchici di prendere quota nel paese e di presentarsi all' opinione pubblica vindici di valori democratici e nazionali. voi dite di temere l' unità d' azione dei socialisti e dei comunisti e la vostra politica crea automaticamente tale unita e l' allarga a larghi strati di media e piccola borghesia . la classe operaia può manifestare differenti tendenze tattiche, solo quando la democrazia borghese è nella sua fase ascendente. la storia del movimento operaio dell' ultimo secolo prova che sempre la reazione ha determinato l' unità... voi invocate una chiarificazione o una differenziazione di fronte al problema del metodo democratico, e abbandonate questo metodo, al punto di mettere in crisi lo stesso partito socialdemocratico , di esso conservando amica ed alleata la parte che è disposta ad approvare tutto, perché non ha conti da rendere alla classe operaia alle cui lotte ed aspirazioni è completamente estranea. colleghi, in tutta la vostra politica, in quella interna come nell' estera, nella sociale come nell' economica, una dose di leggerezza e di incoscienza che vi squalifica come gruppo, dirigente. rendetevi almeno conto della solennità e gravità del momento. questo voto che approfondisce fra noi la frattura è dato mentre alla casa bianca, a Washington, entra un nuovo presidente americano, enunciatore di una politica della quale uno dei vostri autori prediletti, uno degli uomini su cui avete giurato, Giorgio Kennan, ha detto avant' ieri che è « zeppa di malintesi e di cause di conflitto » e tale da trascinare l' America e il mondo « in pesanti responsabilità » . questo voto è dato mentre tutte le categorie salariate hanno gravi richieste da presentare alla società e allo Stato, e avete avuto sulle braccia pochi giorni or sono lo sciopero generale dei ferrovieri e la vostra polizia, l' altro ieri, è giunta al punto di caricare un corteo di mutilati e di invalidi della guerra. questo voto è dato mentre la Camera è in istato di assedio ed un deputato si presenta alla tribuna sanguinante per ferite infertegli da una polizia che voi adoperate a fini di parte, quasi a rendere più drammatico il raffronto che è sulle labbra di tutti tra la legge Acerbo e le condizioni in cui fu votata nel 1923 e la vostra legge e le condizioni in cui sta per essere votata. potremmo dirvi: « buon appetito, signori, e arrivederci » . non lo diciamo. con il nostro atteggiamento nell' imminente voto di fiducia , intendiamo richiamarvi alla nozione esatta della situazione ed a una valutazione non esagerata dell' idea che vi fate dei vostri mezzi. nelle condizioni create dagli arbitri governativi e della maggioranza, di fronte alla incostituzionalità della procedura ed alle clamorose violazioni del regolamento e della prassi parlamentare, il modo più eloquente che ha la sinistra per separare le proprie responsabilità da quelle del Governo e della maggioranza, è di non partecipare alla votazione al fine di meglio sottolinearne la illegalità. perciò l' opposizione ha deciso di non partecipare alle votazioni. essa confida nel Senato della Repubblica perché le prerogative parlamentari umiliate in questo ramo del Parlamento siano ristabilite nella loro integrità; essa si riserva di informare il presidente della Repubblica della situazione che si è creata alla Camera; essa fa appello al popolo perché dia di nuovo alla Repubblica e alla democrazia il suo vero volto, il volto della Resistenza...